THE FLEET THAT CAME TO STAY

Budd Boetticher


Scen.: U.S. Navy, U.S. Marine Corps, U.S. Coast Guard; Prod.: The United States Navy Office of War Information; 35mm. L.: 563 m. D.: 20’ a 24 f/s.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Come il suo collega e amico John Ford, Budd Boetticher ha svolto un ruolo attivo nelle riprese di azioni di combattimento della Marina e soprattutto dei Marine degli Stati Uniti. Nel 1945 ha realizzato diversi documentari di propaganda, tra i quali The Fleet that Came to Stay, che racconta delle azioni “kamikaze” condotte contro le truppe statunitensi nel Sud Pacifico. Essendo lui stesso un “torero”, Boetticher restò forse un po’ troppo affascinato dal fatalismo dei piloti kamikaze, e ciò causò al film problemi di censura interna negli ambienti della Marina. Il film iniziò a essere distribuito commercialmente nel 1946. Dopo la seconda guerra mondiale, la distribuzione della pellicola raggiunse anche i paesi alleati, e ciò spiega come questa copia sia arrivata alla Jugoslovenska Kinoteka. Il film, che può reggere il confronto con le opere migliori di Boetticher, è anche una delle migliori produzioni documentarie di propaganda di quel periodo.

Dinko Tucakovic

Copia proveniente da