THE EDGE OF THE WORLD
Scen.: Michael Powell. F.: Ernest Palmer, Skeets Kelly, Monty Berman. M.: Derek Twist. Int.: John Laurie (Peter Manson), Belle Chrystall (Ruth Manson), Finlay Currie (James Gray), Niall MacGinnis (Andrew Gray), Eric Berry (Robbie Manson), Kitty Kirwan (Jean Manson), Grant Sutherland (John, il catechista), Campbell Robson (Dunbar), George Summers (il capitano del peschereccio). Prod.: Joe Rock per Rock Studios. DCP. Bn.
Scheda Film
Michael Powell accarezzò per ben sette anni l’idea di un film sullo spopolamento delle isole scozzesi prima di poter realizzare il suo progetto. Era stato colpito da un articolo del 1930 sull’evacuazione degli abitanti di Saint Kilda e aveva conservato il ritaglio, pronto a coinvolgere chiunque fosse potenzialmente interessato. Ma fu solo nel 1936, grazie all’incontro con Joe Rock, “un americano con la mania delle riprese in esterni”, che trovò un produttore disposto a finanziare il suo sogno.
Girare il film sull’isola ancor più lontana di Foula si rivelò un’impresa eroica (“cineasti spiaggiati su un’isola sferzata dalle tempeste”, titolarono i giornali). Ci vollero cinque difficili mesi di lavoro per raccontare la semplice storia di una comunità isolana in declino divisa in due fazioni – chi vuole restare e chi vuole andarsene – il cui scontro ha esiti tragici, lasciando John Laurie a piangere la morte del figlio mentre Niall MacGinnis ritorna in tempo per salvare la sua amata Belle Chrystall. Disponendo di un’enorme quantità di girato, Powell attribuì al montatore Derek Twist il merito di averlo saputo trasformare nella poderosa espressione della sua visione originale.
Tra gli estimatori del film, l’autorevole critica britannica C. A. Lejeune lo paragonò favorevolmente a L’uomo di Aran di Flaherty e a Turn of the Tide di Norman Walker, il primo titolo prodotto da Rank. Nonostante la “sincerità primitiva” del film, Lejeune osservò che non si trattava di un semplice documentario ma di un’opera piena di “doppie esposizioni, figure fantasma, dissolvenze narrative e sovrimpressioni”, probabilmente più di quelle presenti nella copia superstite del film che è stata restaurata dal BFI. E sono proprio i time-lapse, una spettrale sovrimpressione del volto di Chrystall sul mare e le scogliere imponenti di Foula che colpiscono ancora oggi, preannunciando l’interesse della Archers per la fisionomia e la moralità della natura. Nell’immediato il film salvò Powell dalla monotonia delle quote, portandolo all’attenzione di Korda e facendogli ottenere un contratto con la London Films.
Ian Christie