The Dumb Girl Of Portici
Scen.: Lois Weber, Marion Orth. F.: Dal Clawson, Allen Siegler, R.W. Walter. Int.: Anna Pavlova (Fenella), Rupert Julian (Masaniello), Wadsworth Harris (duca d’Arcos), Douglas Gerrard (Alphonso), John Holt (Conde), Betty Schade (Isabella), Edna Maison (Elvira), Hart Hoxie (Perrone), William Wolbert (Pietro), Laura Oakley (Rilla), N. De Brouillet (Father Francisco), George A. Williams. Prod.: Universal. Pri. pro.: 3 aprile 1916. 35mm. L.: 2280 m. D.: 112’ a 18 f/s. Bn.
Scheda Film
“Cabiria rappresenta lo spettacolo, Nascita di una nazione il brivido delle emozioni, Carmen la forza individuale, The Dumb Girl of Portici la forza artistica” proclamò Kitty Kelly sul “Chicago Tribune”, collocando il monumentale film di Lois Weber tra i più grandi spettacoli dell’epoca. Recentemente restaurato dal BFI e accompagnato dalla nuova partitura di John Sweeney, The Dumb Girl of Portici è una delle opere più ambiziose di Weber. Adattamento dell’opera musicata da Daniel Auber, La Muette de Portici (1828), questo film straordinario è l’unica apparizione cinematografica della celebre ballerina russa Anna Pavlova: per la Universal fu un bel colpo, paragonabile al debutto cinematografico del soprano Geraldine Farrar nella Carmen di Cecil B. DeMille l’anno precedente. Pavlova aveva già rifiutato diverse offerte, ma si dice che Carl Laemmle colpì l’attrice mostrandole gli imponenti studios della Universal e permettendole di scegliere l’opera in cui sarebbe apparsa. Ricordando che “avevo desiderato interpretare Fenella sin da quando ero stata abbastanza grande da capire cosa fosse il palcoscenico”, Pavlova chiese di avere il ruolo principale in un adattamento dell’opera di Auber. Ambientato nella Napoli del XVII secolo, The Dumb Girl of Portici narra del tragico coinvolgimento di Fenella in una rivolta guidata dal fratello Masaniello contro il regime asburgico. Celebre per l’innovativa introduzione del balletto nell’opera, La Muette de Portici era stato portato in scena raramente perché il ruolo della muta Fenella era considerato eccezionalmente impegnativo. L’adattamento cinematografico fu un ottimo trampolino di lancio per Anna Pavlova. Terminate le riprese, la ballerina portò in tournée negli Stati Uniti una produzione della stessa opera allestita dalla Boston Opera Company e dal Ballet Russe.