THE DIARY OF A CHAMBERMAID

Jean Renoir

T. it.: Il diario di una cameriera; Sog.: dall’omonimo romanzo di Octave Mirbeau e dalla commedia di André Heuse, André de Lorde, Thielly Nores; Scen.: Jean Renoir, Burgess Meredith; F.: Lucien Andriot; M.: James Smith; Scgf.: Eugène Lourié; Cost.: Barbara Karinska, Laure Lourie; Trucco: Otis Malcolm; Mu.: Michel Michelet; Su.: William H. Lynch; Effetti speciali: Lee Zavitz; Ass. R.: Joseph Depew; Int.: Paulette Goddard (Célestine), Burgess Meredith (capitano Mauger), Hurd Hatfield (Georges Lanlaire), Francis Lederer (Joseph), Judith Anderson (Mme Lanlaire), Florence Bates (Rose), Irene Ryan (Louise), Reginald Owen (capitano Lanlaire), Almira Sessions (Marianne); Prod.: Benedict Bogeaus, Burgess Meredith per Camden Productions 35mm. D.: 87’.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Di questo film mi viene da dire che ha una colossale faccia tosta. Pur non essendo il migliore di Jean Renoir, è senza dubbio il più originale e personale del suo periodo hollywoodiano. E possiede un’audacia inaudita rispetto alla viltà dei codici degli studios. Quella che abbiamo davanti ai nostri occhi è in effetti una galleria piuttosto festosa e proliferante di mostri. Perversioni di tutti i generi. Metastasi del comportamento. “Naturalità” che fa rabbrividire di paura. Più beffardo di Cordelier, Le journal d’une femme de chambre si presenta come una sorta di film spaventosamente allegro, raggelante, divertente e divertito. I personaggi raggiungono quelle creature ibride (tra l’umano e lo zoologico) di cui l’autore ha sempre cosparso la propria opera, rivelando un certo gusto per la regressione e l’animalità (Michel Simon in Boudu, Jean-Louis Barrault in Cordelier). Qui Renoir si diverte, tamburo maggiore di una sarabanda sfrontata che evoca più un sabba che una fiaccolata.

Claude Miller, Cahiers du cinéma, juillet/août 1994

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Copia restaurata in collaborazione con il Museum of Modern Art, a partire da positvi 35mm nitrato e acetato. Restauro realizzato con il contributo di The Film Foundation e Hollywood Foreign Press