THE BLACK PIRATE

Albert Parker

S.: Elton Thomas (pseudonimo di Douglas Fairbanks). Sc.: Jack Cunningham. F.: Henry Sharp. Scgf.: Dwight Franklin, Carl Oscar Borg. M.: William Nolan. Mu.: Mortimer Wilson. In.: Douglas Fairbanks (Michel, il pirata nero), Billie Dove (la Principessa), Anders Randolf (capo dei pirati), Donald Crisp (McTavish), Tempe Pigott (Duenna), Sam De Grasse (il tenente), Charles Stevens, Charles Belcher, Fred Becker, John Wallace, E.J. Ratcliffe, Mary Pickford (rimpiazza Billie Dove nel bacio che chiude il film). P.: Elton Corp./United Artists. 35mm. L.: 2069m. D.: 95’ a 23,5 f/s.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il pirata nero fu il maggiore successo di Fairbanks ed anche il primo con una grande star ad essere interamente girato con il procedimento Technicolor bicromico, basato sulla scomposizione del rosso e del verde. Quello stesso anno (1925) uscì The Phantom of the Opera, protagonista Lon Chaney, nel quale tuttavia solo alcune sequenze erano state realizzate a colori. Secondo Rudi Behlmer, ‘Fairbanks era un impresario accorto, spese 125.000 dollari e 15.000 metri di pellicola per testare e scegliere i colori adatti, le gradazioni di trucco, le tinte per l’imbibizione del girato e per vagliare l’opportunità di girare in esterno. Le isole Catalina furono scartate in quanto la sabbia e il fogliame non davano risultati soddisfacenti sullo schermo. Dopo vari test si decise di girare il novantacinque per cento della produzione negli studi della United Artists […] Poiché la carnagione e il colorito dell’attrice Billie Dove erano stati ripresi con buon effetto in Wanderer of the Wasteland (1922, primo western in Technicolor interamente girato in esterni), l’attrice fu scelta come partner di Fairbanks’”.

(Federico Magni)

“Dopo Robin Hood (1922), che era accompagnato da una classica, semplice partitura di Victor Schertzinger, Douglas Fairbanks cominciò a rendere popolare l’idea di usare accompagnamenti originali creati da grandi, rinomati musicisti. Per questo scelse il compositore americano Mortimer Wilson (1876-1932). Anche se pur sempre melodica e diatonica, la struttura musicale e il linguaggio armonico degli accompagnamenti di Wilson erano complessi, spesso calibrati sull’emozione dell’intera sequenza. Queste partiture hanno sempre mostrato una superiore unità musicale rispetto agli accompagnamenti fatti utilizzando compilazioni musicali. L’abitudine di usare composizioni originali diventò dominante per l’accompagnamento dei film, anche documentari, prodotti dopo il 1929. Inizialmente, l’approccio di Fairbanks non fu privo di detrattori, ed erano in buon numero quelli che, abituati alle compilazioni di vari brani musicali, le preferivano; ma l’adozione della partitura originale nel cinema di epoca sonora è un tributo alla lungimiranza di Fairbanks”.

(Gillian B. Anderson)

 

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