THE BAREFOOT CONTESSA

Joseph L. Mankiewicz


T. it.: “La contessa scalza”; Sog. e scen.: Joseph L. Mankiewicz; F.: Jack Cardiff; M.: William Hornbeck; Scgf.: Arrigo Equini; Mu.: Mario Nascimbene; Cost.: Sorelle Fontana; Int.: Ava Gardner (Maria Vargas), Humphrey Bogart (Harry Dawes), Edmond O’Brien, (Oscar Muldoon), Marius Goring (Alberto Bravano), Valentina Cortese (Eleonora Torlato-Favrini), Rossano Brazzi (Vincenzo Torlato-Favrini), Elisabeth Sellars (Jerry Dawes), Warren Stevens (Kirk Edwards), Franco Interlenghi (Pedro), Mari Aldon (Myrna), Maria Zanoli (madre di Maria), Renato Chiantoni (padre di Maria), Enzo Staiola (ragazzo dell’autobus), Diana Decker (bionda ubriaca), Bill Frase (J. Montague Brown), Riccardo Rioli (il danzatore gitano), Tonio Selwart (il pretendente); Prod.: J.L. Mankiewicz per Figaro Production/United Artists; 35mm. D.: 128’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Con l’arrivo dei grandi formati giunse anche la colonna sonora stereofonica. La Fox aveva dotato il CinemaScope di un sistema chiamato MagOptical, formato da quattro piste magnetiche ed una ottica di supporto. Il magnetico offriva una gamma dinamica più ampia ed un suono più corposo, ma il costo di stesura ed incisione delle piste era notevole. Le grandi compagnie che avevano seguito la Fox nell’uso del grande formato trovarono quindi proibitivo dotarsi di un sistema stereofonico a bande magnetiche. Il palliativo fu costituito dal Perspecta Sound, un sistema di diffusione sonora che partiva da una singola traccia ottica per simulare un effetto stereo. Attraverso toni di controllo subacustici (quindi non udibili), il suono udibile era diffuso in proiezione attraverso tre amplificatori posti dietro lo schermo, tarati per accogliere frequenze sui 30 Hz (a sinistra), 35 Hz (al centro) e 40 Hz (a destra). La Paramount fu la prima major ad utilizzare il Perspecta Sound in White Christmas (1954), il film che vide l’esordio del sistema wide screen della Paramount, il VistaVision. Tra i film equipaggiati con il Perspecta Sound ricordiamo, oltre a The Barefoot Contessa, High Society, The Bridges at Toko-Ri, The Ten Commandments e The Man Who Knew Too Much. Nonostante i costi contenuti e la compatibilità con i normali apparati riproduttori, il sistema venne abbandonato nel 1957. La copia presentata di The Barefoot Contessa ha una colonna sonora Dolby Digital che riproduce gli effetti dell’originale Perspecta.

Federico Magni

Ecco come spiegare il personaggio principale di questo film, interpretato idealmente dalla bella Ava: frigida secondo i viziosi, ninfomane per i puritani, è tutto quello che gli spettatori non sono; è soprattutto colei che essi non stringeranno mai fra le braccia, fratelli poco coscienti dei personaggi maschili del film. Questi ultimi potrebbero al limite travestirsi da autisti, chitarristi, bohémiens. Ma scommettiamo che la loro dignità si oppone; e, del resto, non potrebbero imbrogliare a lungo una donna che preferisce non portare le scarpette che le hanno regalato, poiché tutti hanno in sé un conte italiano che sonnecchia.

Claude Chabrol, in “Cahiers du cinéma”, n. 49, 1995

Copia proveniente da

Restaurato nel 2002 a partire dal negativo Technicolor three-strip originale e dall’originale sonoro Perspecta a tre piste. Laboratorio Cinetech. Restauro audio digitale di Audio Mechanics. Riversamenti ottici e magnetici di DJ Audio. Master Audio finale di Chage Audio e Dolby Laboratories. Col finanziamento di The Film Foundation e Robert B. Sturm