THE ADDING MACHINE

Jerry Epstein

Sog.: dalla pièce omonima di Elmer Rice. Scen.: Jerome Epstein. F.: Walter Lassally. M.: Gerry Hambling. Scgf.: Jack Shampan. Mus.: Mike Leander, Lambert Williamson. Int.: Milo O’Shea (Mr. Zero), Phyllis Diller (Mrs. Zero), Billie Whitelaw (Daisy Devore), Sydney Chaplin (luogotenente Charles), Julian Glover (Shrdlu), Raymond Huntley (Smithers), Phil Brown (Don), Paddie O’Neil (Mabel). Prod.: Associated London Films, Universal Pictures. 35mm. D.: 100’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Lessi la sceneggiatura a Charlie. Nella seconda metà del film Mr. Zero muore e viene spedito ai Campi Elisi. L’idea che Charlie aveva del Paradiso mi entusiasmava “L’ultima cosa che voglio vedere sono gli uomini che galleggiano sulle nuvole e che vanno a spasso per giardini incantati con delle arpe. Che noia! Se il Paradiso fosse così sarebbe la fine! Immaginatelo come un grande luna park, un luogo di intrattenimento, con un labirinto degli specchi, il baracchino del gelato e gli hot dog e il gioco d’azzardo? Questo sì che è il Paradiso!” […]
La lavorazione di The Adding Machine si svolse senza intoppi. Walter Lassally, il bravissimo operatore che aveva firmato Zorba il greco, superò se stesso. Sidney Chaplin interpretava il ruolo che già aveva recitato al Circle: quello del luogotenente Charles, guardiano del Paradiso; credo che sia una delle sue interpretazioni cinematografiche migliori. La mia amicizia con Sean Connery si era nel frattempo rinsaldata, e Sean era impaziente di vedere le prime riprese. Dopo aver visto le sequenze del Paradiso, commentò: “Stai copiando Ingmar Bergman”. Io lo presi come un grosso complimento.
Charlie si trovava a Londra. Dopo uno dei nostri rituali giri in auto ci fermammo a bere un caffè al ristorante del Royal Festival Hall. Il film era finito, ma avevo dei dubbi circa la musica di apertura e lì, sulle rive del Tamigi, Charlie mi mostrò, improvvisando, come avrebbe dovuto essere secondo lui.
“Comincia con qualche pezzo di Gershwin per conquistare New York” – e cantò le battute iniziali di Rhapsody in Blue, mimando il suono del trombone – “poi, mentre mostri le scene degli addetti alle macchine calcolatrici, devi suonare qualcosa che trasmetta un senso di automazione e d’inquadramento”. Cominciò allora a battere le dita sul tavolo, come un tam-tam. Su questo sottofondo intonò un “Da da da da/da da da da”, mentre i battiti si intensificavano. Mi incisi nella memoria tutto quello che aveva cantato, e lo riferii al nostro arrangiatore. La sigla d’apertura di The Adding Machine è tutta opera di Chaplin.
La prima volta che Charlie vide il film, io mi trovavo seduto dietro di lui nel cinema: aveva un fazzoletto in mano e piangeva, il film gli piacque infinitamente.

Jerry Epstein, Charlie Chaplin. Ritratto inedito di un poeta vagabondo, Gremese Editore, Roma 1992

 

Nel 1946, quando conobbe Charlie Chaplin, Jerome ‘Jerry’ Epstein stava ancora avviando quello che diverrà il suo influente Circle Theater a Los Angeles. I due divennero subito amici per la pelle. I rapporti personali tra Jerry e la moglie e i figli di Chaplin maturarono anch’essi negli anni fino a formare un singolare legame affettivo, che si riflette nella vasta e interessante corrispondenza conservata dall’Association Chaplin. La verve di Epstein e il suo talento nel riferire ricordi e aneddoti offrono un punto di vista privilegiato sulla vita e sulla carriera di Chaplin durante gli ‘anni svizzeri’. Le lettere di Epstein rivelano chiaramente fino a che punto Chaplin contasse su di lui per superare gli ostacoli nel ‘ricominciare’ l’attività di regista in un ambiente poco familiare e, per la prima volta dopo quasi quarant’anni, con una libertà artistica limitata. Con le sue molte mansioni – collaborava alle sceneggiature, si occupava dei sopralluoghi, era assistente alla regia, direttore di produzione, segretario e tuttofare – Epstein contribuì incontestabilmente a colmare il vuoto emotivo che Chaplin doveva aver provato separandosi da tutti i suoi collaboratori storici.
Scritto dal punto di vista del confidente, del collaboratore e del compagno di sventure (erano entrambi vittime del maccartismo), Remembering Charlie di Jerry Epstein è una delle migliori biografie sulla vita Chaplin tra il 1946 e il 1977. Il libro, uscito nel 1989, raccoglie i ricordi di Epstein registrati su nastro in una serie di colloqui con critico cinematografico Geoff Brown e poi trascritti dalla segretaria di Jerry, Brenda Watkinson. Grazie a entrambi e agli eredi dell’autore è stato possibile preparare una presentazione con la voce di Jerry Epstein che descrive la sua vita con Charlie Chaplin fino al lavoro di assistente sul set di Luci della ribalta.

Cecilia Cenciarelli, Frank Scheide

 

Copia proveniente da