SYMBOL OF THE UNCONQUERED

Oscar Micheaux

Int.: Lawrence Chenault, Walter Thompson, Iris Hall, E.G. Tatum, Jim Burris, Mattie Wilkes, Leigh Whipper, James Burrough, George Catlin. 35mm. L.: 1200m. D.: 58’ a 18 f/s.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

I belgi che lo videro negli anni Venti pensarono probabilmente che si trattasse solo di un ennesimo modesto western – ora siamo in grado di riconoscerlo come la rarità delle rarità che effettivamente è, un film realizzato da Oscar Micheaux, regista/produttore nero, per un pubblico di neri. Nel lavoro di Micheaux c’è una qualità amatoriale che risulta intollerabile se la copia è scadente – e tutti i film di Micheaux che ho potuto vedere erano in copie scadenti; in questo senso, Symbol of the Unconquered è stato una confortante scoperta. Si vedono immagini che mai avrei creduto di vedere in un film muto. Driscoll (Lawrence Chenault) è il classico spregevole figuro di tanti film silenziosi, il mezzosangue o mulatto. Si finge bianco, e odia la sua razza. L’estetica di Micheaux si manifesta qui in tutta la sua crudezza. Quando vuole mostrare l’eroina affamata, la fa sbavare come il personaggio d’una comica. Nondimeno, Symbol of the Unconquered sarà molto popolare in America – dove un film di Micheaux appare sul National Register. Ed è comunque di enorme fascino dal punto di vista sociologico. 

Kevin Brownlow

Copia proveniente da