SUSUZ YAZ

Metin Krksan


T. It.: L’estate Arida; T. Ing.: Dry Summer; Sog.: Necati Cumali; Scen.: Metin Erksan, Kemal Inci, Ismet Soydan; F.: Ali Ugur; Mo.: Stuart Gellman; Mu.: Manos Hatzidakis, Yamaci; Int.: Ulvi DogˇAn (Hassan), Erol Tas (Osman), Hülya KoçyigˇIt (Bahar); Prod.: Ulvi DogˇAn; Pri. Pro.: Festival Di Berlino, Giugno 1964 35mm. L.: 2349 M. D.: 75’. Bn. 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

In bilico tra grande cinema popolare e film d’autore, vi ritroviamo le emozioni dell’età d’oro del cinema, quando un ispirato cineasta turco, votato alla ricerca e alla sperimentazione, poteva dialogare con i migliori film messicani, europei, egiziani, guidato da una sensualità e una crudeltà degna del primo Buñuel.

Un dramma rurale, profondamente legato alla cultura e alla identità della Turchia, nel quale Metin Erksan mette in scena una storia universale, quella di Caino e Abele e pur prendendo le mosse da una situazione apparentemente vicina alle poetiche care al neorealismo italiano, se ne allontana immediatamente, trovando un lingua limpida e fresca, personale in ogni inquadratura, che ci restituisce la possenza delle forze naturali e la complessità delle relazioni umane. Un film nel quale sentiamo fisicamente l’arsura del lavorare la campagna in estate, che è un documento su un’epoca che non c’è più ma anche la messa in scena astratta di sentimenti ancestrali.

Gian Luca Farinelli

 

L’estate arida è un film sulla passione. Una passione per l’acqua e una passione ossessiva che nasce da un amore proibito. A chi appartiene l’acqua? Qualcuno può realmente possedere questo fondamentale elemento vitale, “il sangue della terra”, come lo chiama il regista? Ecco un film che, a 45 anni di distanza dalla sua realizzazione, non ha perduto nessuna delle sue qualità universali e ha conservato tutta la sua importanza, soprattutto oggi che guerre e insurrezioni avvengono anche a causa della siccità.

L’estate arida è un’opera cinematografica importante perché è diverso da qualsiasi altro film realizzato all’epoca e la sua storia è sorprendentemente originale. L’estate arida riprende la storia di Caino e Abele… È una versione contemporanea della tragedia che segnò l’umanità migliaia di anni fa. E un’altra versione di questa tragedia si sarebbe svolta nella vita reale solo perché il film fu realizzato. L’estate arida è un film prigioniero…

All’epoca le autorità si opposero al fatto che L’estate arida rappresentasse la Turchia all’estero e cercarono di ostacolarlo in ogni modo quando fu presentato al Festival di Berlino. Il film ottenne l’Orso d’Oro, ma prima di poterne festeggiare il successo venne ‘fatto prigioniero’ e completamente dimenticato per i 45 anni successivi. Oggi, in questi tempi di estati intellettualmente aride, mentre l’avidità trascina l’umanità sull’orlo della fame, il valore di questo film è ancora maggiore. Estate arida è uno dei lasciti più importanti del cinema turco e grazie a questo restauro potrà essere riscoperto dalle future generazioni di spettatori di tutto il mondo.

Fatih Akin

Copia proveniente da

Restauro realizzato presso

Restaurato A Partire Dal Negativo Camera Originale 35mm E Dal Negativo Suono 17,5mm Originale Forniti Dal Produttore Ulvi Dogˇ An. Le Lacune Del Negativo Sono State Colmate Grazie Ad Un Interpositivo Conservato Presso La Friedrich Wilhelm Murnau Stiftung. I Titoli Di Testa E Di Coda Sono Stati Ricostruiti Digitalmente. Eseguito Nel 2008 Per La World Cinema Foundation Dalla Cineteca Di Bologna Presso Il Laboratorio L’immagine Ritrovata