STRAIGHT SHOOTING

John Ford (Jack Ford)

T. it.: Centro!; Scen.: George Hively; F.: George Scott; Int.: Harry Carey (Cheyenne Harry), Molly Malone (Joan Sims), Duke Lee (“Thunder” Flint), Vester Pegg (“Placer” Fremont), Hoot Gibson (Danny Morgan), George Berrell (Sweetwater Sims), Ted Brooks (Ted Sims), Milt Brown (Black-Eyed Pete); Prod.: Butterfly-Universal; Pri. pro.: 27 agosto 1917. 35mm. L. or.: 5 bobine. L.: 1238 m. D.: 68’ a 18 f/s. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Straight Shooting fu ritrovato nel 1996. Caratterizzato da una maestria sorprendente in un regista ventitreenne, rivela una sottile padronanza della narrazione per immagini. Lo stile di Ford è già riconoscibile; nel film di debutto sono presenti alcuni dei temi visivi che verranno esplorati nei capolavori della maturità, come Stagecoach (Ombre rosse, 1939) e The Searchers (Sentieri selvaggi, 1956). L’intreccio di Straight Shooting, basato su una guerra tra allevatori e fattori, suona fin troppo familiare essendo stato sfruttato da molti western girati prima e dopo, e l’interpretazione è talvolta guastata dal ricorso eccessivo a cliché melodrammatici; ma Ford si accosta al tema con una forza e una raffinatezza che a novant’anni di distanza rendono il film ancora appassionante ed emotivamente coinvolgente.
Fin dalla prima inquadratura sappiamo di trovarci nelle mani di un regista nato, dotato di un senso della composizione fresco e vivido. Straight Shooting già esemplifica l’eloquente descrizione fatta da Andrew Sarris, secondo il quale lo stile visivo di Ford “evolve quasi miracolosamente verso una doppia visione un cui un evento è colto in tutta la sua vitale immediatezza e simultaneamente nella sua immaginericordo all’orizzonte della Storia”. In parte frutto dell’abitudine quasi religiosa di Ford di considerare la vita quotidiana dal punto di vista dell’eternità, questo dualismo della sua visione del mondo spiega la profondità data al personaggio di Cheyenne Harry (Harry Carey) in Straight Shooting, un sicario che rinuncia a uccidere quando si trova davanti una famiglia di frontiera in difficoltà. Dal punto di vista tematico, il film inaugura uno degli interessi dominanti dell’opera di Ford, il conflitto tra nomadismo e stabilità, o quello che, in un contesto più ampio, The Man Who Shot Liberty Valance (L’uomo che uccise Liberty Valance, 1962) definirà come conflitto tra “natura selvaggia” e “giardino della civiltà”. Ma il doppio finale di Straight Shooting [dovuto al rimontaggio dopo la prima uscita] sembra particolarmente adatto a esprimere l’io scisso del giovane regista.

(da Searching for John Ford)

Copia proveniente da

Restauro nel 1995 in collaborazione con l’Istituto Regionale per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna