SPIONE

Fritz Lang

T. it.: L’inafferrabile; Scen.: Fritz Lang, Thea von Harbou; F.: Fritz Arno Wagner; Scgf.: Otto Hunte, Karl Vollbrecht; Int.: Rudolph Klein-Rogge (Haighi), Gerda Maurus (Sonja), Willy Fritsch (investigatore), Lupu Pick (Masimoto), Fritz Rasp (Ivan Stepanov), Lien Deyers (Kitty), Craighall Sherry (Burton Jason), Julius Falkenstein (direttore d’hotel), Georg John (capotreno), Paul Rehkopf (Strolch), Paul Hörbiger (cameriere), Louis Ralph (Hans Morriera), Hermann Vallentin, Grete Berger, Hertha von Walther; Prod.: Fritz Lang per Film G.M.B.H. – Ufa 35mm. L.: 4364 m. D.: 191’ a 20 f/s. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Un astuto criminale gioca con il filo di perle che ha tra le mani e una bellissima spia accavalla le gambe mentre un diplomatico, dall’altra parte della città, sta compiendo un suicidio rituale. Poi nel muro si apriranno dei pannelli scorrevoli, l’astuto criminale avanzerà sulla sua sedia a rotelle, il treno espresso partirà per il suo viaggio fatale dentro la galleria, l’orchestra da ballo inizierà l’ultimo pezzo prima del disastro, il pagliaccio si preparerà a farsi esplodere le cervella. È sempre lo stesso film, Spies di Fritz Lang, e mi sembra di averlo guardato per tutta la vita, una visione prolungata interrotta solo da piccole parentesi di esposizione al mondo esterno. Non importa di quale episodio si tratti, mi sento a casa, una familiarità forse dovuta al fatto che Spies ha dato spunti a metà di tutti i film successivi: c’è il proiettile nel libro di The 39 Steps, i gangster con le maschere di Armored Car Robbery, c’è Shanghai Lily, c’è Mysterious Dr. Satan, c’è il comico e irascibile supervisore “M” di James Bond, e tutti si muovono nella stessa rete di corridoi e rotaie e superstrade che collega Alphaville a Gotham City.

Geoffrey O’Brien, Film Comment, July-August 1995

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