SISSI
Scen.: Ernst Marischka. F.: Bruno Mondi. M.: Alfred Srp. Scgf.: Friedrich Jüptner-Jonstorff. Mus.: Anton Profes. Int.: Romy Schneider (Elisabetta di Baviera, detta Sissi), Karlheinz Böhm (Francesco Giuseppe I d’Austria, detto Franz), Magda Schneider (Ludovica di Baviera), Uta Franz (Elena di Baviera), Gustav Knuth (Massimiliano Giuseppe di Baviera), Vilma Degischer (Arciduchessa Sofia), Josef Meinrad (maggiore di gendarmeria Böckl), Erich Nikowitz (Arciduca Francesco Carlo). Prod.: Ernst Marischka per Erma – Filmproduktionsgesellschaft. DCP. COL.
Scheda Film
Figura importante del mondo dell’operetta, noto per il suo film ad alto budget sulla vita della regina Vittoria, Ernst Marischka fece rivivere il mito dell’imperatrice Elisabetta d’Austria con Romy Schneider nel ruolo della protagonista. Crinoline, scenografie di cartapesta di un impero fantasticato e storia d’amore sono gli ingredienti di Sissi, che dà a Romy in un solo film la fama e il successo in tutta la Germania. Magda Schneider ha approfittato di queste importanti riprese per imporsi alla produzione e interpretare il ruolo della madre di Romy. Madre e figlia continuano dunque a formare lo stesso tandem anche sul grande schermo. Il regista non tarda a declinare la formula magica proponendo a Romy vari altri lungometraggi. E dietro le quinte Magda decide tutto. Per questo film e i successivi. L’importo fissato nei contratti di sua figlia, che tratta a peso d’oro, e il colore dei vestiti che deve indossare davanti alle telecamere per questa o quella intervista. Ma anche la scelta dei partner e di coloro che può baciare o meno. Tutto è scritto nero su bianco. Fino a esigere di figurare nei titoli dei film nei quali recita la figlia. La ricetta funziona. Gli spettatori affollano le sale, in Germania ma anche in tutta Europa. È nata una stella.
Sarah Briand, Romy. Une longue nuit de silence, Fayard, Parigi 2019
Per il pubblico ero Sissi, per i produttori ero l’incarnazione della dolce e innocente Altezza Imperiale. I registi, i critici, i miei colleghi in Germania, in Francia, ovunque, vedevano in me solo Sissi e mi trattavano di conseguenza… mi hanno raramente proposto altri ruoli. A quanto pare ero la sola a sapere che non ero Sissi. Ne avevo interpretato il ruolo, ma nella vita reale non assomigliavo affatto a quella figura da sogno. […] Non voglio essere fraintesa, sono grata per tanto successo. Per il periodo meraviglioso trascorso con il regista Ernst Marischka e con sua moglie, che è stata per me come una seconda madre. E anche per i guadagni, che hanno costituito l’inizio della mia fortuna e mi hanno resa indipendente. Malgrado tutto non volevo essere identificata con il personaggio. Mi sentivo etichettata, e per un’attrice non c’è niente di più pericoloso che portare un’etichetta in fronte.
Romy Schneider in Moi, Romy. Le Journal de Romy Schneider, Lafon, Parigi 1990