SHOOTING STARS
Sog.: Anthony Asquith. Scen.: Anthony Asquith, J.O.C. Orton. F.: Stanley Rodwell, H. Harris, Karl Fischer (Lighting). M.: John Altman. Int.: Annette Benson (Mae Feather), Brian Aherne (Julian Gordon), Donald Calthrop (Andy Wilkes), Chili Bouchier (Winnie), Wally Patch, Tubby Phillips, Ian Wilson, Judd Green, Jack Rawl. Prod.: British Instructional Films. DCP. Bn.
Scheda Film
Tra i film realizzati sul finire degli anni Venti, Shooting Stars ha uno dei titoli più azzeccati: come vedrete, funziona a moltissimi livelli. Per citare l’elegante formulazione dello storico Luke McKernan, “Si dovrà aspettare Peeping Tom (1960), realizzato più di trent’anni dopo, per vedere un altro film capace di rivolgere la macchina da presa su di sé in maniera così consapevole ed efficace. È il film di un giovane, l’esordio di un autore che rappresenta un nuovo spirito creativo nel cinema britannico”. Quel giovane che puntava dritto alla vetta era Anthony Asquith: la sua storia di un triangolo amoroso ambientato in uno studio cinematografico britannico è una satira beffarda della superficialità del divismo e una dichiarazione d’amore al cinema: mostra l’industria del film in ogni sua componente, dal set al reparto pubblicità, ed è incorniciato da due magnifici ‘trucchi’ cinematografici nelle scene di apertura e di chiusura.
La scelta del mondo del cinema quale oggetto di una satira così sfacciata gli avrebbe difficilmente ingraziato un’industria che custodiva gelosamente i segreti del mestiere o un pubblico più che disposto a bersi i vacui prodotti dello studio system. La British Instructional, che per la prima volta produceva un lungometraggio, preferì ‘andare sul sicuro’ facendo firmare la regia al veterano A.V. Bramble. Ma il film era chiaramente di Asquith. In occasione di una visita a Hollywood aveva imparato dai migliori e aveva visto lavorare Chaplin, Lubitsch e Clarence Brown. Conosceva le ultime novità in fatto di luci e scenografie, e aveva una sceneggiatura di ferro. Il film fu un successo enorme: Asquith vinse la scommessa e la sua carriera spiccò il volo.
Bryony Dixon