SANTA BRIGIDA

Roberto Rossellini

F.: Roberto Rossellini; Int.: Ingrid Bergman 35mm. L.: 239 m. D.: 9’.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il film è stato preservato a metà degli anni ’80 a partire da un negativo nitrato originale. Nel 2004 ne è stata stampata una nuova copia safety.
Il film è costituito da out-takes e giornalieri girati per il corto svedese del 1953 För barnens skull, diretto da Håkan Bergström e Kaj Halldén, prodotto da Sandrews e commissionato dall’organizzazione svedese Rädda barnen (Save the Children). In Santa Brigida vediamo Ingrid Bergman arrivare al convento di Santa Brigida a Piazza Farnese, e diverse riprese dell’attrice mentre viene guidata da alcune suore a visitare l’edificio. Queste scene furono girate probabilmente nell’autunno del 1952, e che ci sia proprio Rossellini dietro la macchina da presa è confermato dall’indicazione sul ciak che appare prima di ogni ripresa. Circa 20 metri, poco meno di un minuto, di queste riprese eseguite da Rossellini vennero incluse in För barnens skull.
För barnens skull è un film di circa 22 minuti uscito nell’ottobre del 1953 e distribuito soprattutto nelle scuole, ma anche nelle sale cinematografiche come parte di una campagna per raccogliere denaro e abiti per i bambini. A parte il materiale italiano, il film contiene scene girate in un istituto di Berlino per madri rifugiate, riprese di bambini senza casa in Austria e di un orfanotrofio in Israele.
Ingrid Bergman non fa menzione a questo film nella sua autobiografia, ma sappiamo che l’attrice partecipò a progetti simili durante la guerra, come il cortometraggio commissionato dalla Croce Rossa americana che è in programma in un’altra sezione de Il Cinema Ritrovato di quest’anno.
Jon Wengström, Svenska Filminstitutet

Copia proveniente da