Sanma No Aji

Yasujirô Ozu

T. it.: Il gusto del sakè. T. int.: An Autumn Afternoon. Scen.: Kugo Noda, Yasujiro Ozu. F.: Yoharu Astuta. M.: Yoshiyasu Hamamura. Scgf.: Tatsuo Hamada. Mus.: Kujun Saito. Int.: Shima Iwashita (Hirayama Michiko), Chishu Ryu (Hirayama Shuhei), Keiji Sata (Koichi), Mariko Okada (Akiko), Shun’ichiro Mikami (Kazuo), Teruo Yoshida (Miura Yutaka), Noriko Maki (Taguchi Fusaku), Nobuo Nakamura (Kawai Shuzo), Eijiro Tono (professor Sakuma) Toyo Takahashi (padrona del ristorante), Ryuji Kita (Shin Horie). Prod.: Shizuo Yamanouchi per Shochiku Company. Pri. pro.: 18 novembre 1962 DCP. D.: 133’. Col. 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

In Il gusto del sakè, Toyo Takahashi interpreta la padrona del piccolo ristorante dove Chishu Ryu e Nobuo Nakamura hanno appuntamento con Ryuji Kita. I primi due la punzecchiano ed evocano Kita che, avendo sposato in seconde nozze una giovane donna, potrebbe morire di sfinimento. Toyo Takahashi rimane silenziosa. Appare allora Ryuji Kita, che sorride con modestia. Il respiro della sequenza è di una singolare comicità, in ragione del ritmo a effetto ritardato tipico di Ozu. Quando si pensa che questo film è l’opera-testamento di Yasujiro Ozu, si finisce per cogliere anche in questa comicità una certa tensione. […] Dal momento che nello spazio sacro degli uomini appare la sua giovane moglie, Ryuji Kita prende coscienza di aver trasgredito il tabù, rimane turbato e abbandona precipitosamente il locale con lei. Questa partenza improvvisa offre naturalmente il destro a nuove ironie. I pettegolezzi e gli scherzi triviali degli amici nella sala privata del ristorante, pur sembrando una lunga digressione senza rapporti con l’intrigo principale, come una pausa nel ritmo narrativo, servono in realtà a insinuare un tema essenzialmente grave. Così, la camera del primo piano della casa giapponese nell’ultimo Ozu, è l’esatto corrispettivo della sala privata del ristorante, dominio degli uomini. Come la sala del ristorante, che è uno spazio quasi astratto, tagliato dal mondo esterno, la sala del primo piano è separata dallo spazio della vita […]. Se la prima è caratterizzata dall’esclusione dell’elemento femminile, il dominio sacro delle donne rifiuta ogni presenza maschile.

Shiguehiko Hasumi, Yasujiro Ozu, Collection Auteurs – Cahiers du cinéma, Paris 1998

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Restauro realizzato da
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Restaurato digitalmente da Shochiku Co., Ltd., National Film Center – The National Museum of Modern Art, Tokyo