[SAN FRANCISCO IN THE TIME OF SPANISH FLU]

Prod.: SCA-SPCA Digital Betacam. D.: 1′. Bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

La stima totale delle vittime militari e civili provocate dalla Prima guerra mondiale oscilla tra i quindici e i diciannove milioni nel periodo 1914-1918, mentre la Spagnola, una pandemia influenzale causata dal virus aviario H1N1, uccise tra i cinquanta e i cento milioni persone in tutto il mondo in meno di un anno, dal giugno 1918 al marzo 1919. La sua seconda ondata – la più terribile – coincise con la fine della guerra. Probabilmente la peggior catastrofe nella storia umana, l’influenza spagnola non sembra aver lasciato tracce filmate. Tutto quel che ho potuto trovare è una sola ripresa, di persone che indossano maschere per prevenire il contagio. Ci fu qualcosa come un silenzio imposto o una censura, per limitare il panico e i disordini? In Svizzera la spagnola prima quasi provocò una guerra civile e poi di fatto la impedì, perché troppi erano ammalati o morirono. Forse la strage prodotta da questa peste moderna fu troppo fulminea per diventare ‘notizia’? Forse la gente era troppo terrorizzata o annichilita dai lutti per pensare a filmare l’epidemia?
“Quando Shoulder Arms di Charlie Chaplin uscì a New York, in ottobre, Harold Edel, il manager dello Strand Theatre, scrisse: ‘Penso che il miglior elogio per Shoulder Arms sia il fatto che, per vederlo, la gente è letteralmente disposta a rischiare la propria vita’. Una settimana dopo Edel era morto, di influenza” (Gavin Francis, The Untreatable, “London Review of Books”, 25 gennaio 2018).

Mariann Lewinsky

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