POPOLI E CIVILTÀ INDIANE. La misteriosa terra di fastosi imperi e di superstizioni stravaganti

Prod.: Films Missioni Don Bosco. DCP. D.: 9’ (incompleto). Bn e Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il termine ‘esotico’ indica tutto ciò che viene da lontano, da paesi remoti. Per estensione poi, il termine assume l’accezione di stravagante, essendo spesso considerato tale tutto ciò che deriva da terre lontane. In Italia, ma anche in altre parti d’Europa, la rappresentazione esotica di un altrove distante irrompe nella quotidianità di fine Ottocento diffondendosi poi nel cinema.
Popoli e civiltà indiane, prodotto dall’Ufficio Films Missioni Don Bosco, va in questa direzione, alternando paesaggi, momenti di vita quotidiana, danze propiziatorie, divinità e rituali religiosi diffusi in alcune regioni dell’India, a didascalie che mal celano l’immagine che l’Occidente aveva di quei luoghi. Al di là di questo, il film rimane un documento antropologico importante, fondamentale per comprendere le politiche cinematografiche dei salesiani, che nel 1928 potevano vantare una quindicina di titoli capaci di raccontare le molteplici attività missionarie della congregazione in tutto il mondo, dall’India alla Terra del Fuoco.

Elena Testa

Copia proveniente da

Restaurato in 4K nel 2019 da Museo Nazionale del Cinema, Torino e CIAN presso il laboratorio di CIAN a partire da un nitrato positivo conservato presso Museo Nazionale del Cinema, Torino. Un controtipo negativo di conservazione è stato stampato presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata