PLEBEJ

Jakov Protazanov

[Il plebeo] T. int.: Plebeian. T. alt.: Roman grafini Ju. Sog.: dalla pièce Fröken Julie (La signorina Giulia) di August Strindberg. Scen.: Jakov Protazanov. F.: Nikolaj Efremov. Int.: Ol’ga Preobraženskaja (Julia), Nikolaj Radin (il servo Jean). Prod.: Russkaja zolotaja serija. Pri. pro.: 4 marzo 1915. 35mm. L.: 210 m (frammento). D.: 10’ a 18 f/s. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

L’adattamento del dramma di Strindberg La signorina Giulia faceva parte del progetto “Russkaja zolotaja serija” (“Serie d’oro russa”), lanciato da Timan e Reinhardt sulla scia del successo di Le chiavi della felicità e ispirato alla “Serie d’oro” Ambrosio. I produttori puntavano sulla popolarità degli adattamenti dei classici e sul principio di serialità. Partita con gli adattamenti della letteratura russa, la “Serie d’oro russa” si volse presto ai classici della letteratura straniera. Il dramma di Strindberg, a lungo vietato anche in Svezia perché “troppo audace e naturalistico” nella raffigurazione del lato fisico dell’amore, nel 1906 torna sui palcoscenici di Stoccolma provocando scalpore. Ben presto viene tradotto in russo, e probabilmente i produttori, pensando al successo di Le chiavi della felicità, speravano che il pubblico vedesse Strindberg come l’equivalente della scrittrice scandalistica Anastasija Verbickaja. La sceneggiatura di Protazanov semplifica un po’ la trama, ma il risultato è un film di alta qualità, tanto che la stampa cinematografica prerivoluzionaria lo definì un raro esempio di adattamento riuscito di un’opera teatrale, lodando in particolare l’interpretazione di Ol’ga Preobraženskaja “credibile incarnazione della volubile, nevrotica, sensibile contessa con la sua psicologia ambivalen- 216 te che la spinge ad essere attratta dal bel servitore e al contempo a disprezzarlo in quanto ‘plebeo’” (“Cine-phono”, 1915, n. 10). Per quanto riguarda il ruolo di Jean, che seduce la padrona e la spinge al suicidio, Nikolaj Radin, secondo la critica, ripeté l’interpretazione offerta nel lavoro precedente, il film Leon Drei di Evgenij Bauer. Il plebeo fu uno degli ultimi titoli della “Serie d’oro russa”: uscì infatti tra la prima e la seconda parte di Vojna i mir (Guerra e pace), le cui riprese furono segnate dal crescente disaccordo tra i registi, Gardin e Protazanov, e i produttori. Il conflitto portò alla rottura tra i due cineasti e Timan, nonché al fallimento della “Serie d’oro russa”.

                                                                                                                                   Natal’ja Nusinova