Piat nevest

Alexandre Soloviev

Scen.: David Marian; F.: Albert Kühn; Scgf.: Iossif Shpinel; Ass.: Boris Duberstein; Int.: Ambrosi Boutchma (Leiser e Iosele), Tamara Adelgheim (Mirra, la figlia di Leiser), R. Rami-Chor, Iou. Kochevskaïa, Tatiana Tokarskaïa, Z. Tsiss (le altre fidanzate), D. Tiourtchine (Isaac, il giovane komsomol), Matveï Liarov (il ricco), I. Mindline (l’ebreo), Anna Mechcherskaïa (la vecchia), Stepan Chagaïda (il capo banda); Prod.: VUFKU (Odessa)., Pri. pro.: 18 marzo 1930 (Kiev), 1 dicembre 1930 (Mosca). 35mm. L. or.: 1721 m. L.: 1.083 m. D.: 43’ a 22 f/s. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Uno shtetl è minacciato di pogrom da una banda ukraina aderente a Petlioura, ma i suoi abitanti possono sfuggire al massacro se consegnano cinque vergini agli “ufficiali”. Dopo aver tenuto consiglio, il villaggio estrae a sorte cinque giovani ragazze. Mentre le hanno già condotte nelle mani degli scellerati, i partigiani rossi, avvertiti dai giovani del villaggio, giungono a liberarle e mettono in fuga la banda. Il film, che evoca le esazioni commesse contro gli ebrei durante la guerra civile, incontrò grandi difficoltà alla sua uscita in Russia e fu rapidamente ritirato dagli schermi. In Ucraina, di contro, fu distribuito senza trovare ostacoli particolari. È questa versione ucraina che è conservata, anteriore ai tagli e alle modifiche pretese dalla censura russa. Si noterà la presenza di Boutchma, attore ucraino di Dovzenko, che recitò numerosi ruoli di ebrei sullo schermo negli anni Venti, e di Tamara Adelgheim, la fidanzata della Felicità ebraica di Granowski (1925).

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