Os Lobos

Rino Lupo


Scen.: Rino Lupo, Dal Dramma Omonimo Di Francisco Laje E João Correia De Oliveira; F.: Artur Costa De Macedo; M.: Rino Lupo; Int.: José Soveral (Ruivo), Branca De Oliveira (Luzia), Joaquim Almada (Tónio), Sarah Cunha (Águeda), Joaquim Avelar (Gardunho), Eduardo Rios (Sam Gens), Flora Frizzo (Andreza), Manuel Batista (Ti Gemil), Aida De Oliveira (Iria), Francisco Amores (Sílvio), Ricardina Maria (Rita), Santos Castro (Tobias), Jeanne Nancray (Silvana), Carmencita Diaz (Celeste), Palmira De Avelar (Cotovia), José Moreira (Simão Do Anho), Carmen Alves; Prod.: Carlos Cudell Goetz Per Ibéria Film; 35mm. L.: 1700 M. D.: 83’ A 18 F/S. Bn. Imbibito, Virato

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Si tratta della seconda versione di Os Lobos, uscita a Lisbona nel 1924; la prima, mostrata nelle sale di Lisbona e Porto nel 1923, era più lunga. Non conosciamo nessuna copia della prima versione. Il film, dell’italiano Rino Lupo, è stato spesso considerato come il capolavoro del primo periodo del cinema portoghese, quello del “cinema portoghese fatto dai registi stranieri”. Prima che in Portogallo, Lupo aveva già lavorato come attore e come regista in una ventina di film girati in diversi paesi europei: a Parigi (dove lavorò con Perret), Berlino, Copenaghen, Mosca, Varsavia. Da qui nel 1921 Lupo partì per il Portogallo, dove girò sette film tra il 1921 e il 1929, poi si spostò in Spagna, a Roma e infine a Berlino, dove scomparve nel 1933. Il film racconta la storia di una piccola comunità di montagna, la cui vita quotidiana è sconvolta dall’arrivo di Ruivo, “lupo di mare” le cui avventure amorose hanno già causato la morte di un uomo. In montagna Ruivo continua a rincorrere le sue conquiste, ma questa volta non potrà evitare la vendetta di Tónio, “lupo di montagna”. Os Lobos è l’opera in cui si definiscono i caratteri di quelle che, in futuro, saranno le costanti del miglior cinema portoghese: la creazione di una poetica ai margini della sceneggiatura, o addirittura a essa contraria; la fondazione di una figurazione plastica come contorno di una figurazione drammatica; l’insieme di citazioni o di ricordi sparsi, che affollano un immaginario riconoscibile non in ciò che è, ma in ciò che fluttua. Se esiste una “scuola cinematografica portoghese”, come qualcuno sostiene, i suoi fondamenti sono in questo film stravagante, che troverebbe sicuramente posto in qualsiasi antologia dell’insolito degna di questo nome. È un’opera “fiammeggiante”, come si dice del tardo gotico, situata fra iperrealismo e surrealismo, ai vertici di un’estetica dell’insolito che raramente avrà altrettanta forza e singolarità.

João Bénard da Costa – Cinemateca Portuguesa

Copia proveniente da

Copia Restaurata Nel 2004 A Partire Dal Negativo Originale