NOVJE POHOŽDENIJA ŠVEJKA
T. ing.: New Adventures of Schweik; Scen.: Evgenij Pomeščikov, Nikolaj Rožkov; F.: Mark Magidson; Scgf.: Sergej Kozlovskij; Mu.: Anatolij Lepin; Int.: Boris Tenin (il bravo soldato Schweik), Sergej Martinson (Hitler), Sergej Filippov (il caporale), Fajna Renevskaja (zia Adele), Pavel Suhanov (il cuoco), Sergej Troickij (l’italiano), A. Sevast’janov (l’aviatore), N. Nikitina (Hristina), Pavel Špringfel’d (Marko); Prod.: Sojuzdetfil’m 35mm. L.: 1895 m. D.: 69’.
Scheda Film
Si trattava di una farsa esagerata, con elementi burlesque. Aiutato dalla vecchia zia, Schweik lavorava alla rovina di Hitler, che finiva per rinchiudere, schiumante di rabbia impotente, in una gabbia. Nel 1943, a Douchanbé, Jutkevič non aveva certo avuto la possibilità di vedere Il grande dittatore di Chaplin. Il suo tema del doppio di Hitler è del tutto originale. L’aiutante di Schweik non è il sosia, ma il fedele riflesso di Hitler: i suoi gesti e le sue parole riproducono il maestro, è la sua emanazione tirata in migliaia di esemplari. Questo zombie creato dal Führer a propria immagine, derisorio e spaventoso nello stesso tempo, diceva agli spettatori: attenzione, Hitler è perduto, ma questi milioni di intossicati dal nazismo sono pericolosi, molto pericolosi.
Luda e Jean Schnitzer, Youtkevitch ou La permanence de l’avantgarde, L’age d’homme, 1976