Secondo i piani di Stalin, i film di propaganda dovevano essere girati lontano dalla linea del fronte. Noc nad Belgradom appartiene a una serie di cinegiornali con soggetti di finzione chiamati Boevi kinosbornik N° 8 (War Film Collection Nr 8). La storia qui narrata è anch’essa un classico esempio di sbandieramento propagandistico, che ha ben poco a che fare con gli avvenimenti storici veri e propri. A quel tempo, Tito e Stalin coordinavano strettamente le loro operazioni, e furono proprio i partigiani jugoslavi a guidare un’insurrezione per aiutare i russi durante l’invasione tedesca (Operazione Barbarossa). Il film ci offre uno sguardo molto divertente sul fenomeno clandestino di resistenza urbana, allora peraltro inesistente, che nel film assume sembianze simili a quelle della Resistenza francese. I tedeschi sono dipinti in modo caricaturale, come individui brutali e semplici (o, ad essere onesti, semplicemente stupidi). Il film, uscito nel 1942, diventò molto popolare dopo la seconda guerra mondiale, assieme alla canzone patriottica “Noc nad Belgradom”. Tuttavia, dopo la rottura con Stalin (1948), il film fu quasi proibito (così come accadde per il resto della produzione sovietica di quel periodo), e andò a finire nella Jugoslovenska Kinoteka. La seconda parte del Kinosbornik è un melodramma dal titolo Trii tankista, che come suggerisce il titolo ha per protagonisti tre tankisti. Nella copia proiettata qui a Bologna, proprio in coda a Noc nad Belgradom è possibile vedere un filmato promozionale di Tri tankista.

Dinko Tucakovic