NATSUKO NO BOKEN

Noboru Nakamura

Sog.: dal romanzo omonimo di Yukio Mishima. Scen.: Hisashi Yamauchi. F.: Toshio Ubukata. Scgf.: Masako Kumagaya. Int.: Rieko Sumi (Natsuko Matsuura), Chieko Higashiyama (Kayo, la nonna di Natsuko), Ryuji Kita (il padre di Natsuko), Terumi Kishi (Mitsuko, la madre di Natsuko), Masao Wakahara (Tsuyoshi Ida), Keiko Awaji (Akiko). Prod.: Shochiku. DCP. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il secondo film a colori della Shochiku, un bizzarro melodramma tratto da un romanzo di Yukio Mishima, spazia in un’area che va da Tokyo a Hokkaido e riesce a mettere insieme un’appassionata storia d’amore, la devozione cristiana e un orso divoratore di uomini. Dal punto di vista tecnico il film era considerato un passo avanti rispetto a Carmen torna a casa, sebbene secondo Anderson e Richie il prezzo da pagare fosse stato troppo alto: “Benché evidenziasse un procedimento di molto migliorato, la volontà di non mettere in cattiva luce il Fujicolor forzandone le possibilità rappresentò una grave limitazione”.
Noboru Nakamura era un regista commerciale versatile che aveva al suo attivo un certo numero di buone trasposizioni letterarie e possedeva un talento per i melodrammi incentrati su figure femminili, come esemplificato dall’elegante e commovente Koto (Una vecchia città, 1963), tratto da un romanzo del premio Nobel Yasunari Kawabata. Anche questo film più leggero si concentra su una protagonista affascinante: la Natsuko del titolo, stufa della mancanza di fervore degli uomini di Tokyo, rinuncia al matrimonio e decide, con grande orrore di sua madre, di entrare in un convento situato nell’isola più a nord del Giappone, Hokkaido. Ma a suscitare il suo interesse interviene l’incontro casuale con un giovane diretto a Hokkaido per vendicarsi dell’orso che ha ucciso la sua fidanzata. Malgrado il trattamento prevalentemente ironico, la raffigurazione di personaggi così decisi e intransigenti è tipica della visione di Mishima.
Il film non si è conservato per intero. Nei materiali superstiti alcune scene sono prive di immagini, anche se si è conservata la colonna sonora; in una sezione situata verso la fine del film si è conservato il materiale visivo ma non la colonna sonora. Per compensare la perdita e per dare continuità alla trama e ai dialoghi, nella versione attuale sono state inserite didascalie tratte dalla sceneggiatura originale. Il film è stato trasferito in HD con il procedimento del telecinema a partire dalle colonne sonore e dal negativo superstiti prima di effettuare la codifica in DCP. Malgrado le parti mancanti, la versione in DCP vanta i colori splendenti dell’originale e una storia intrigante con bizzarre variazioni di tono.

Copia proveniente da

Da: National Film Center, Tokyo per concessione di Shochiku