NAKANUNE
[Alla vigilia] T. int.: On the Eve. Sog.: dal romanzo omonimo di Ivan Turgenev. Scen.: Emmanuil Beskin. F.: Aleksandr Ryllo. Scgf.: Ivan Sukiasov. Int.: Ol’ga Preobraženskaja (Elena), Petr Kaševskij (Insarov), Vasilij Vasil’ev (Bersenev), M. Balinov (Šubin), A. Neverov (Uvar Ivanovič), Tat’jana Kraskovskaja (Zoja), Vladimir Gradov (zio di Elena), N. Lepetič (madre). S. Sergeev (Rendič). Prod.: Società “V. Vengerov e V. Gardin”. Pri. pro.: 3 settembre 1915. 35mm. L.: 170 m (frammento). D.: 8’ a 18 f/s. Bn
Scheda Film
Nelle memorie di Vladimir Gardin si legge che nel 1915 la sua compagnia annunciò un progetto molto allettante per i gestori delle sale cinematografiche. Esso consisteva nell’adattamento dei grandi classici della letteratura russa, tra i quali il romanzo Alla vigilia di Turgenev. La partecipazione al film di Ol’ga Preobraženskaja, resa celebre dai ruoli in Le chiavi della felicità e in Dvorjanskoe Gnezdo (Nido di nobili), per gli spettatori costituiva un elemento di forte richiamo insieme alla regia di Gardin. Alla vigilia, come Granatovyj braslet (tratto dal racconto di Kuprin Il braccialetto di granati), fu poi terminato da Nikolaj Malikov con la collaborazione di Ol’ga Preobraženskaja: la testimonianza di Gardin ci autorizza a supporre che Preobraženskaja non si limitò a interpretare il ruolo principale ma partecipò alla regia, anche se il suo nome non è accreditato in questo senso. Alla vigilia narra di una giovane russa che si innamora di un patriota bulgaro e contro il parere della famiglia decide di seguirlo. Quando lui muore a Vienna, lei sceglie di dedicarsi alla sua causa. Il frammento non molto consistente giunto fino a noi sembra un insieme di scene provenienti da parti diverse del film; ma potrebbe anche essere una serie di scene consecutive appartenenti a un film piuttosto caotico. Nel 1918 “Kino-bjulleten” osservava infatti che Alla vigilia si presentava come una “serie di scene distinte malamente collegate tra loro” e che le didascalie (andate poi perdute) “non corrispondono né al testo del romanzo né alle immagini”. Tuttavia, a giudicare dal frammento superstite, il film è stato girato in maniera molto interessante, soprattutto per quanto riguarda la scena ambientata nel boudoir dell’eroina, costruita sul raddoppiamento della sua immagine attraverso il riflesso nello specchio.
Natal’ja Nusinova