Murder!
T. it.: Omicidio!. Sog.: dal romanzo Enter Sir John di Clemence Dane e Helen Simpson. Scen.: Alma Reville, Alfred Hitchcock, Walter Mycroft. F.: Jack Cox. Mo.: Rene Marrison. Scgf.: J.F. Mead. Su.: Cecil V. Thornton. Int.: Herbert Marshall (Sir John Menier), Norah Baring (Diana Baring), Phyllis Konstam (Doucie Markham), Edward Chapman (Ted Markham), Miles Mander (Gordon Druce), Esme Percy (Handel Fane), Donald Calthrop (Ion Stewart), Esme V. Chaplin (avvocato dell’accusa), Amy Brandon Thomas (avvocato difensore), Joynson Powell (giudice), S.J. Warmington (Bennett), Marie Wright (Miss Mitcham), Hannah Jones (Mrs Didsome), Una O’Connor (Mrs Grogram), R.E. Jeffrey (presidente della giuria). Prod.: British International Pictures. Pri. pro.: 31 luglio 1930 35mm. D.: 97’. Bn.
Scheda Film
Hitchcock adorava il teatro e si trovò a suo agio nell’adattare il romanzo e l’opera teatrale Enter Sir John di Clemence Dane ed Helen Simpson. In qualità di sceneggiatrice, Alma Reville contribuì a creare gli efficaci elementi visivi del film, punteggiandolo di tocchi d’estetica teatrale, dalle inquadrature del proscenio al brillante impiego delle ‘quinte’ come sedi dell’azione. Una scena particolarmente riuscita si allontana dal luogo della narrazione, il tribunale in cui la donna ingiustamente accusata è dichiarata colpevole, e preferisce ‘origliare’ la pronuncia della sentenza dalla stanza dei giurati ormai deserta ad eccezione di un inserviente. Questo ritrarsi dall’azione per ottenere una prospettiva leggermente insolita era uno degli espedienti preferiti di Hitchcock: basti pensare alla grande inquadratura dall’alto che precede la scena della cabina telefonica in Gli uccelli, o all’improvviso abbassamento del volume in Blackmail, Intrigo internazionale e Topaz, con esiti altrettanto stranianti. Il genere whodunit non era certo quello preferito da Hitchcock, che lo considerava non abbastanza ricco di suspense anche se lo utilizzò per alcuni film, in particolare Paura in palcoscenico (adattato da Alma). Ciò nonostante, Murder è un film molto curato e ricco d’invenzioni: l’uso della voce fuori campo per esprimere i pensieri di Sir John (Herbert Marshall) mentre questi si guarda allo specchio radendosi era una trovata originale agli inizi del sonoro. Il pezzo forte in cui Sir John affronta Handel Fane con la speranza di spingerlo a un passo falso e a confessare impiega un altro espediente teatrale, il dramma nel dramma alla maniera di Amleto.