Mor vran

Jean Epstein

F.: Alfred Guichard, Albert Brès, Marcel Rubière; Mu.: Alexis Archangelsky; Su.: Synchronista; Int.: pescatori dell’isola di Sein; Prod.: Compagnie Universelle Cinématographique. 35mm. L.: 702 m. D.: 26’ a 24 f/s. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Epstein tradurrà veramente in modo totale e per la prima volta questa sorta di meraviglioso nato dalla realtà soltanto in Mor vran. Girato inizialmente negli intervalli, poi dopo Finis terræ, è uno dei più bei documentari del cinema francese, un vero poema sulla Bretagna e il mare, che precede di quattro anni Man of Aran di cui ha ispirato alcuni dei passaggi più belli. È in questo film che si sente ad ogni istante, senza che sia evidente come in La Chute de la maison Usher, tutta la scienza di Epstein, tutta la sua poesia di trasfigurazione delle cose, e si comprende che abbia potuto scrivere “l’attore che mi ha donato più soddisfazione è l’isola di Ouessant, con la gente che ci vive dentro e tutta l’acqua”.

Henri Langlois, Jean Epstein, “Cahiers du cinéma”, n. 24, giugno 1953

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