[MODE UIT PARIJS 1 / FASHION FROM PARIS 1 / MODA DA PARIGI 1]

DCP. 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nel 2019 EYE Filmmuseum ha ricevuto una collezione di nitrati. Tra questi c’erano quattro rulli di compilation di moda degli anni Dieci e Venti splendidamente colorate a pochoir con dettagli minuziosi e colori incredibilmente vivaci. Negli ultimi due anni sono stati proiettati al Cinema Ritrovato Mode uit Parijs 2 e Parijsche Mode No. 25. Quest’anno sarà proposto in anteprima Mode uit Parijs 1, un’altra compilation di moda parigina risalente al 1923-1925, apparentemente realizzata per riunire vari articoli accomunati dalla presenza di piume.
La prima sezione contiene immagini tratte da La Mode à Paris, che secondo un documento relativo al diritto d’autore conservato negli archivi Pathé Gaumont fu  girato  nell’estate del 1923 alla Maison Doucet. Un aspetto interessante del filmato è l’abbinamento tra le immagini dinamiche di una sfilata di moda e quelle più statiche dei camerini.
In un altro segmento la studiosa Marketa Uhrilova è riuscita a identificare due abiti: il vestito Blanche Lebouvier con l’uccello del paradiso fu esibito al Bal de la Couture a Parigi nel 1925. Un secondo vestito, indossato dalla modella con il taglio alla garçonne, corrisponde ad alcune immagini trovate in un film prodotto da Alexandre Nalpas per la sua serie Le Film des elégances parisiennes (a volte anche Elégances parisiennes). Questa serie, lanciata nel 1923, aveva lo scopo di creare featurette sulla moda e cinegiornali non narrativi. L’ambizione era quella di produrre film di alto profilo sulla moda che potessero rappresentare ufficialmente le tendenze parigine.
Gli altri segmenti non sono stati identificati, ma i cappelli Lemonnier disegnati da Jeanne Le Monnier meritano una menzione speciale.
La copia nitrato colorata a pochoir è stata scansionata direttamente e poi ripulita digitalmente, operazione che richiede molta cura e un attento controllo, tenuto conto di tutti i dettagli brillanti e scintillanti dei vestiti. Il restauro digitale consente di trattare ciascun colore separatamente durante il grading, mentre la base in bianco e nero resta neutra.

Elif Rongen-Kaynakçi

Copia proveniente da

Restaurato in 4K nel 2023 da EYE Filmmuseum presso il laboratorio Haghefilm, a partire da una copia nitrato originale