[Il materiale grezzo] di solito arrivava sotto forma di giornalieri direttamente dai campi, e mi spiace non aver tenuto i fogli di montaggio, perché erano davvero molto espliciti. La gente, gli americani (il materiale proveniva per lo più da unità americane) non riuscivano a non trasmettere il proprio stato d’animo. Di solito i fogli di montaggio sono molto asettici, schematici, ma questi erano diversi. Erano abbastanza sconvolgenti da leggere, sconvolgenti quasi come il film. (…) I laboratori non permisero agli addetti più giovani (a nessuno sotto i 18 anni, o forse anche ai 21) di avere a che fare con il film. C’erano delle ragazze molto giovani che lavoravano alla codifica e alla numerazione delle pellicole, e le fecero allontanare. Anche se in realtà non potevano vedere niente, le sostituirono con delle persone più adulte. Quando abbiamo proiettato il film nei laboratori di Denham, i proiezionisti non riuscivano a guardarlo, e se andava fuori quadro o fuori fuoco avevamo enormi difficoltà a convincerli a rimetterlo a posto.

Peter Tanner citato in Elizabeth Sussex, Sight & Sound, Spring 1984