Madame De Thebes
Scen.: Martin Jorgensen, Louis Levy; F.: Julius Jaenzon; Int.: John Ekman (Padre Di Ayla), Morta Halldén (Contessa Julie), Nicolai Johannsen (Conte Robert), William Larsson (Max), Albin Lavén (Von Volmar), Karin Molander (Louise Von Volmar), Doris Nelson (Ayla Da Giovane), Ragna Wettergreen (Ayla); Prod.: Svenska Biografteatern Ab; 35mm. L.: 974 M. D.: 50′ A 17 F/S. Bn.
Scheda Film
Nel 2004 è stata scoperta dalla Lobster Films una copia nitrato a colori francese incompleta a Parigi, successivamente acquisita dal Danish Film Institute di Copenhagen. Lo Swedish Film Institute ha acquisito un duplicato negativo in bianco e nero da Copenhagen nel 2006 nel quale ha ricreato le didascalie in svedese. Sono stati inseriti fotogrammi protetti da copyright della collezione della Library of Congress di Washington, D.C., per coprire le parti mancanti. La ricostruzione e il restauro sono stati completati nel 2007. Con la scoperta della Lobster Films il numero dei film svedesi di Stiller esistenti è cresciuto a quattordici, ma due terzi della produzione del regista non sono ancora stati ritrovati. Madame de Thèbes è il più vecchio tra i film esistenti, girato dopo, ma distribuito prima, di Hamnaren (presentato all’edizione 2003 de Il Cinema Ritrovato).
Di tutti i film di Stiller ancora dispersi, Madame de Thèbes era uno dei più ambiti perché i pochi fotogrammi preservati mostravano immagini e composizioni straordinarie. Infatti le aspettative sono state soddisfatte: le scene della camera della chiromante sono eccezionali, come pure la scena in cui Karin Molander si traveste davanti ad una serie di specchi. Ma il film è reso indimenticabile non solo dalla sua bellezza plastica. Come in Hamnaren, la storia di Madame de Thèbes racconta di un giovane di successo che cresce senza sapere chi siano i suoi veri genitori. Il film possiede una sorta di potere arcaico nel modo in cui rappresenta il fato, l’amore, il tradimento e il rifiuto, e il dramma si muove liberamente tra le diverse ambientazioni dell’azione. La straordinaria dinamicità del film è esaltata dalla messa in scena, dal montaggio e dalle riprese del cameraman Julius Jaenzon.
Jon Wensgtrom, Cinemateket-Svenska Filminstitutet