L’ULTIMO PUGNO DI TERRA

Fiorenzo Serra

Cons. Art.: Cesare Zavattini; Commento: Giuseppe Pisanu, Manlio Brigaglia; Testi: Salvatore Cambosu, Ignazio Delogu, Giuseppe Fiori, Benvenuto Lobina, Emilio Lossu, Antonio Pigliaru; Voci: Riccardo Cucciolla, Manlio Busoni; F.: Fiorenza Serra, Marco Vulpiani; Riprese Specia­li: Gianniraffaldi, Mario Bernardo; Op.: Angelo Bevilacqua, Giorgio Regis; Coll. Riprese: Nini Blumenthal, Mario Manconi, Ambrogio Carta, Raffaello Marchi, Piero Doneddu, Domenichino Muscau; Mu.: Franco Potenza (Musiche Popolarieseguite Da Francesco Bande, Pasquale Loi, Gonario Licheri, Emiliano Farina, Giuseppe Munari, Nazanino Patteri); Prod.: Regione Sarda 35mm. L.: 2556 M. D.: 97′. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Gli ultimi anni della sua vita Fiorenzo Serra li impiegò nel lavoro di recupero della sua grande “Enciclopedia audiovisiva della Sardegna”. Puntuale e attivo a dispetto di un male ormai incalzante, riordinava carte e pellicole per lasciarci edizioni critiche dei suoi documentari e del lungometraggio L’ultimo pugno di terra del 1965. Purtroppo non ha avuto abbastanza vita e dal settembre del 2005 non è più con noi a lavorare al progetto sulla memoria storica audiovisiva della Sardegna. La ricerca e il restauro dei materiali de L’ultimo pugno di terra ci ha impegnato per quasi tre anni, ma era doveroso usare la stessa cura e passione di Fiorenzo, consapevoli del significato che questo film ha per la Sardegna. Girato tra il 1960 e il 1962, L’ultimo pugno di terra fu ultimato nel 1964 ma non ebbe l’approvazione della Regione Sarda che voleva un documentario celebrativo del Piano di Rinascita. Nonostante il premio al Festival dei Popoli del 1966, il film non ebbe una distribuzione, fu quindi smontato e utilizzato per realizzare una serie di documentari brevi che invece circolarono nelle sale. In quel periodo alcune parti del negativo andarono perdute e oggi si è dovuto lavorare al restauro utilizzando anche positivi recuperati.

Giuseppe Pilleri, Cineteca Sarda

Il restauro de L’ultimo pugno di terra nasce dal desiderio e dalla necessità di riportare alla luce l’edizione del film che Fiorenzo Serra aveva pensato e voluto. Si tratta, quindi, di un importante progetto di recupero e di ricostruzione dell’edizione “madre” del film. La complessità, e quindi la sfida del restauro de L’ultimo pugno di terra risiede nella vastità del fondo legato all’opera, la cui storia, più che mai travagliata, è costituita da numerosi interventi che ne hanno minacciato l’integrità. Il negativo originale del film, infatti, è stato scorporato al fine di creare tutta una serie di nuovi documentari. Il considerevole numero di pellicole raccolte, il discreto stato di conservazione, ma anche la dettagliata documentazione extra-filmica si sono rivelate condizioni determinanti nella scelta della metodologia da applicare a questo restauro. Una volta completata, infatti, la fase di raccolta e studio delle copie testimoni, si è scelto di optare per l’impiego delle moderne tecnologie digitali per la ricostruzione integrale del film. Tutto il materiale utile ai fini della ricostruzione è stato lavorato seguendo un completo work-flow digitale a 2K (2048X1556) fino al ritorno finale delle immagini in pellicola tramite film recording. Grazie a questa metodologia è stato possibile, inoltre, intervenire su tutta una serie di problematiche che compromettevano l’integrità dell’opera e ricostruire con precisione l’originale. Il restauro è stato realizzato dalla Società Umanitaria – Cineteca Sarda presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna.

Laura Pavone e Davide Pozzi

Copia proveniente da

Restauro realizzato da

Restaurato Nel 2008 Presso Il Laboratorio L'immagine Ritrovata A Partire Dal Negativo Originale Scor­porato E Da Una Copia Positiva D'epoca Per Le Parti Mancanti; I Materiali sono Stati Lavorati seguendo Un Work-Flow Digitale A 2k