L’ÎLE ENCHANTÉE

Henri Roussel

Scen.: Henri Roussel. F.: Maurice Velle, Paul Portier. Scgf.: Georges Jacouty. Int.: Rolla Norman (Francesco Della Rocca), Jacqueline Forzane (Gisèle Rault), Jean Garat (Firmin Rault), Gaston Jacquet (Gabriel Lestrange), Renée Héribel (Chilina Leonardi), Paul Jorge (Martino Della Rocca), Roby Guichard (Pepino), Geymond Vital (Ferrari), Pierre Delmonde (Leonardi), Mario Nasthasio (Paglietti). Prod.: Lutèce Films · 35mm. L.: 2394 m. D.: 96’ a 22 f/s. Col. Didascalie francesi

 

 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

L’Île enchantée rappresenta un unicum nella carriera di Roussel, e, probabilmente, è anche il suo film migliore. In modo del tutto atipico, è infatti un film molto fisico, una sorta di western corso, pieno di inseguimenti e di eventi dall’esito imprevedibile, tutti diretti con pari vigoria. L’eroe del film è un fuorilegge corso ricercato dai gendarmi locali per aver compiuto una vendetta omicida. Suo antagonista nella vicenda è un industriale che ha costruito un’acciaieria nella regione e vuole radere al suolo il castello diroccato degli avi del giovane fuorilegge. Quest’ultimo si innamora della figlia dell’industriale, la quale, illudendosi tragicamente di poter indurre alla ragione i due contendenti, procura soltanto ulteriore tragedia e il bando permanente dalla società per il fuorilegge.
Roussel girò gran parte degli esterni del film in Corsica, i cui selvaggi e bellissimi paesaggi montagnosi, canyon e villaggi forniscono un notevole contributo alla contrapposizione tematica tra Progresso e Tradizione. Le suggestive scene dell’acciaieria, che furono girate in uno stabilimento in Normandia, riprendono le atmosfere dell’emozionante L’Âme du bronze (1917), un melodramma di propaganda di guerra girato dallo stesso Roussel e ambientato in una ferriera. (Ma nel film figurano anche echi del personaggio del ‘cattivo’ interpretato da Roussel in Les Frères corses di André Antoine nel 1915).
Avendo ceduto l’inventivo Jules Kruger a Gance, Roussel rinnovò la collaborazione con Maurice Velle, un più anziano e oggi dimenticato ma superbo cameraman che probabilmente Roussel aveva incontrato al suo debutto da attore e regista alla Éclair. Ma qui, last but not least, Roussel si rivela particolarmente felice nella scelta del cast: Rolla Norman, che ebbe una carriera cinematografica di second’ordine, sembra una romantica figura virile uscita da Colomba di Merimée o da Dumas. Jacqueline Forzane, dalla carriera malauguratamente breve, è molto commovente nel tratteggiare una donna moderna, idealista e lavoratrice, divisa tra l’amore e la devozione filiale. Altrettanto incisiva è la partecipazione, in un ruolo minore, di Paul Jorge, che era già stato il venerabile arcivescovo Myriel in Les Misérables di Henri Fescourt (1925) e che di lì a breve avrebbe interpretato un prete compassionevole in La passione di Giovanna d’Arco di Dreyer – qui è invece il nonno del fuorilegge, orgogliosamente attaccato alla terra degli avi.

Lenny Borger 

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