L’HYPERGONAR

Henri Chrétien


35mm. L.: 269 m. D.: 10’ a 24 f/s.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Le origini del CinemaScope sono da rintracciare in Francia, nell’Hypergonar del professor Henri Chrétien (1879-1956). Il procedimento consisteva in un sistema di lenti anamorfiche (riformanti, dal greco) usate per comprimere in larghezza le immagini da impressionare sulla pellicola, per poi riportarle ai rapporti normali in sede di proiezione grazie ad un sistema complementare. In questo modo la porzione di scena filmata e conseguentemente proiettata era di larghezza doppia rispetto al normale, senza però perdere in luminosità e definizione ed utilizzando fotogrammi di forma quadrata. L’apparato prevedeva un sistema convergente formato da due lenti in sede di ripresa ed un sistema divergente di tre lenti per la proiezione. Durante la ripresa, le due lenti potevano essere regolate a seconda della profondità della scena, mentre in proiezione le lenti avevano una posizione fissa, che dipendeva dalla distanza di proiezione e dalla larghezza dello schermo. Il primo brevetto venne depositato da Chrétien il 9 dicembre 1926, ma era relativo alla fotografia a colori; l’applicazione concernente lo schermo panoramico seguì il 29 aprile 1927. L’utilizzo dell’Hypergonar in campo cinematografico non ottenne il successo sperato, anche per l’arrivo del sonoro. Ventotto anni dopo, Mr. Zanuck acquisto l’Hypergonar da Chrétien.

Federico Magni

Copia proveniente da

Restaurato nel 1999 da una copia nitrato