LEZIONI DI ANATOMIA

Rodolfo Sonego


Scen.: Rodolfo Sonego; Prod.: Lux Film; 35 mm. L.: 298 m. D.: 12’ a 24 f/s. Bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

I restauri di Parliamo del nasoLezioni di anatomiaL’esperienza del cubismo sono stati realizzati nel 2003 dalla Cineteca del Comune di Bologna, presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, sulla base dei negativi originali 35mm (tranne il negativo suono di Parliamo del naso, 17,5mm) conservati dalla Fondazione Scuola Nazionale di Cinema – Cineteca Nazionale, grazie alla cortese autorizzazione della Cristaldi Film. Il restauro di La gente non ci guarda è stato realizzato nel 2003 dalla Cineteca del Comune di Bologna a partire dai negativi originali immagine (35mm) e suono (17,5mm) conservati dalla Fondazione Cineteca Italiana.

L’Anatomia e il Cubismo sono film d’artista. Due corpi estranei nel cinema italiano del dopoguerra (ma anche di prima e di dopo). Non due operine, ma due gioielli d’un autore d’intelligenza rara e, al contempo, dell’aristocrazia e della grafica della Lux. Sono oggetti d’un design purissimo, in cui tutti i materiali che sono serviti alla realizzazione (i modellini, i robottini, gli scheletri meccanici di Anatomia; i disegni originali, gli storyboard, gli impianti, i positivi e i negativi del Cubismo) meriterebbero di figurare in una casa museo gualiniana. Altra cosa dal documentario in sé e per sé realizzato da un appaltatore per portare a casa, d’accordo con la Lux, quel truffaldino 3%. Altra cosa dalle prove di un giovane che deve mangiare la sera e arrivare a fine mese e che deve aspettare ancora quattro anni per incontrare Alberto Sordi e mettersi anima e corpo al suo servizio. L’Anatomia e il Cubismo sono due opere che non stanno in nessuna relazione con il pensiero vigente, con i libri, i film, i discorsi, le idee di governo o di opposizione che circolavano nell’Italia del 1949-1950. Il primo è una lezione darwiniana e positivista che manda fuori dai gangheri il Vaticano. Il secondo è una riflessione su Picasso, fatta usando la mano e il pennello di Guttuso, che frequentava le osterie dei cineasti, che disegna il manifesto del film italiano più venduto nel mondo (Riso amaro, Lux film) e che evidentemente non disdegnava il semieretico Sonego. Il Naso è una sciocchezzuola finto erudita ed alimentare. Si finge di celiare o di meditare sul becco d’aquila di Gualino (o sul rostro di Sonego) tanto per far contento l’uomo colto che al secondo piano della Lux di via Po 36 passa le carte di sopra. Diverso è il caso degli asili comunali bolognesi (La gente non ci guarda), un documentario di propaganda municipale a cui fu negato con un pretesto, il mancato pagamento di un dazio musicale, il visto di censura. Sono undici minutini che ci parlano del grande scontro politico di quegli anni in chiave non di buon governo, ma di utopia amministrativa. Dell’infanzia e di Bologna come isole felici della vita e della nazione. È una prova della tensione morale e della civiltà cinematografica bolognese gravitante attorno a Renzo Renzi. Due giovani cineasti, Sonego e Pellegrini, che proprio in quei mesi saranno chiamati a collaborare al più mastodontico opus realista socialista mai prodotto da un partito comunista d’occidente (“Togliatti è tornato”, novembre 1948, di Carlo Lizzani), dimostrano di saper guardare alle cose anche con altri occhi.

Tatti Sanguineti

 

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