LES RÉFUGIÉS (LA DISTRIBUTION DE PAIN)

Cécile Decugis

T. alt.: Réfugiés algériens en Tunisie. Scen., F., M., Int.: Cécile Decugis (voce narrante). Prod.: Hedy Ben Khalifa. DVD. D.: 14’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“All’inizio del 1957, due anni dopo lo scoppio degli ‘événements d’Algérie’, come allora venivano chiamati, il ministro della difesa, André Morice, decide di far costruire lungo la frontiera algero-tunisina una linea elettrificata, ormai nota come ligne Morice” (cartello introduttivo).

Il film, con il primo titolo di Les Réfugiés, è stato realizzato da Cécile Decugis e dal regista tunisino Hedy Ben Khalifa nel giugno del 1957 e commissionato dalla giovane repubblica tunisina, che lo ha presentato all’ONU, al momento della sua ammissione nel novembre di quell’anno, per richiedere aiuti. È girato nella ‘zona vietata’ dove si raggruppano i rifugiati, che serve anche come base dell’ALN (Armée de libération nationale).

“Quando, circa una dozzina d’anni or sono, Decugis ritrova il negativo (senza sonoro) di Les Réfugiés, decide di riprenderlo, aggiungendo un nuovo commento, che lei stessa legge, e si prende la libertà di reinterrogare le immagini del 1957. Intitolato La Distribution de pain, il film esce nel 2011” (www.algériades.com).

La voce fornisce le informazioni fattuali, necessarie ieri come oggi, ma mostra anche le immagini dal punto di vista del presente, senza alcuna ostentazione. La manipolazione del documentario viene criticata: “L’immagine di un bambino sperduto su una strada deserta è un grande classico del reportage di guerra, e provoca nello spettatore un sentimento di compassione, tanto più forte quanto questi è lontano dal campo di battaglia e ignora le operazioni militari”. In realtà, come rivela una panoramica, “il bambino, che non si è smarrito veramente, è a qualche decina di metri dalle famiglie radunate”.

Oltre le immagini c’è ovviamente la frontiera dell’Algeria, ma ci sono anche le discussioni fra i dirigenti del FLN, che presto li porteranno a lotte intestine: “i rivoluzionari algerini si situavano, stranamente, nella tradizione delle rivoluzioni europee”.