Les Deux Soeurs

Albert Capellani

Prod.: Pathé; 35mm. L.: 195 M. D.: 9’30” A 18 F/S. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

La Pathé, nel 1907, dominava a tal punto il mercato internazio­nale da non dover nemmeno combattere la concorrenza della Gaumont, dell’Eclipse o della Vitagraph: semplicemente aumentava continuamente il suo strapotere. Oggi abbiamo le cifre della crescita costante del volume degli affari e dei ricavi (+521% dal 1905 al 1908) e conosciamo quanto si svilupparo­no i diversi generi cioè le serie di produzione. Nel 1907, le scè­nes dramatiques avevano raggiunto il 22,5% della produzione annuale (cioè della pellicola negativa usata).

Non tutte le scènes comiques del 1907 ci sembrano oggi comi­che, ma spesso si ride veramente. Neonati volano per aria come palloni da calcio, mobili vengono distrutti con entusiasmo esilarante, Little Tich, con la sua faccia da vecchio, ci lancia, attraversando cent’anni, uno sguardo da cocotte: la meccanica dell’effetto comico funziona sempre, con precisione. Le scènes d’arts et d’industries, un nuovo genere che si afferma nel 1907, ci fa entrare in un mondo del lavoro – ancora in gran parte manuale – e ci si lascia volentieri incantare dalla magia del viag­gio nel tempo.

E le scènes dramatiques, genere di successo del 1907? Non ci commuovono veramente. Non ci mostrano quello che conoscia­mo, e aspettiamo: non scatta un’empatia coinvolgente con un personaggio e le trame basate su una tipologia (l’orfano, il vecchio mendicante) e un repertorio generale di colpa e perdono, di rimorso, vendetta o nobiltà di cuore sono meccanismi che non funzio­nano più. Altre sono storie d’avventura per bambini, con cani fedeli e banditi pericolosi, poliziotti e pellerosse. Per noi, più attraenti dei contenuti, sono gli elementi visuali – le scènes dramatiques della Pathé eccellono sempre nel loro senso di bellezza pit­torica con la quale creano, da scenografie naturali, composizioni magnifiche che spesso rimandano allo stile Liberty dell’epoca.

Mariann Lewinsky

 

La Fondation Jéròme Seydoux – Pathé

La Fondation Jéròme Seydoux – Pathé si prefigge di salvaguar­dare e promuovere il patrimonio culturale legato alla Pathé e all’attività cinematografica che ne derivava. È un centro di ricer­ca sulla storia del cinema essenzialmente attraverso la storia della Pathé.

Creata nel 1896, primo gruppo cinematografico mondiale fino alla guerra 1914-1918, Pathé ha sempre giocato un ruolo di pri­mo piano. Nel corso della sua lunga storia, la società ha riunito un’importante collezione di manifesti, di foto, di macchine da pre­sa e di proiettori, di materiale promozionale e di documenti (con­tratti, corrispondenze, documenti sociali, amministrativi, finanzia­ri…). Questa collezione offre un’illuminazione preziosa sia sulla storia del cinema che su quella di un’azienda del XX secolo.

La Fondation Jéròme Seydoux – Pathé arricchisce, valorizza e rende accessibile questa collezione ai ricercatori, agli studenti, agli storici e al pubblico interessati in forme diverse: nei suoi locali, con esposizioni, conferenze, pubblicazioni e partecipa­zioni alle attività degli universitari.

Stéphanie Salmon, responsabile delle collezioni storiche

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