LES AMOURS DE LA REINE ÉLISABETH
Regia: T. ing.: Queen Elizabeth; Sog.: dall’omonimo dramma di Émile Moreau; Scen.: Émile Moreau; Int.: Sarah Bernhardt (regina Elisabetta), Lou Tellegen (Robert Devereaux, duca di Essex), Mlle. Roman (contessa di Nottingham), M. Decoeur (Sir Francis Drake), M. Maxudian (duca di Nottingham), M. Chameroy (Lord Bacon), Marie-Louise Dorval; Prod.: Le Film d’Art, Histrionic Film 35mm. L.: 1006 m. D.: 55’ a 16 f/s. Bn.
Scheda Film
Les amours de la reine Élisabeth, il più famoso e senz’altro il più citato tra i film della Bernhardt, viene solitamente menzio- nato per illustrare sia l’avvento del lungometraggio in America che l’anacronismo stilistico del “Film d’Art” francese. Importato negli Stati Uniti da Adolph Zukor per lanciare con Daniel Frohman la serie “Famous Players in Famous Plays”, il film fece incassare a Zukor il denaro che gli sarebbe poi servito a fondare i Paramount Studios. Tratto da un dramma teatrale di Émile Moreau che andò in scena per sole 12 rappresentazioni, solitamente descritto come il più grande fiasco nella carriera della Bernhardt, il film ebbe un successo straordinario, a dimostrazione di come il cinema potesse presentare la Bernhardt al pubblico in modo nuovo e avvincente. Notate i dettagli nella scena finale, in cui il costume e la postura della Bernhardt si rifanno alla mise-en-scène dello straordinario dipinto di Paul Delaroche, La mort de la reine Élisabeth en 1603. Oltre ad accelerare l’azione (la sua morente regina Tudor non si contorce sui cuscini come nell’opera di Delaroche), la Bernhardt concentrò la sua interpretazione sugli aspetti più privati ed emotivi della regina. Oltre a rappresentare uno dei momenti più squisitamente “camp” del cinema degli esordi, la scena della Bernhardt morente sottolinea inoltre il duplice significato del termine inglese “moving pictures”: immagini “in movimento/commoventi”.
Victoria Duckett