Le Voyage Dans La Lune

Georges Méliès

Regia: Georges Méliès. Soggetto: Jules Verne, Georges Méliès, H.G. Wells (non accred.); Fotografia: Michaut, Lucien Tainguy; Montaggio: Georges Méliès; Scenografia: Claudel (non accred.); Costumi: Jeanne d’Alcy; Interpreti: Victor André, Bleuette Bernon (Phoebe), Brunnet (astronomo), François Lallement (l’ufficiale), Jeanne d’Alcy (non accred.), Henri Delannoy (il capitano del missile), Depierre, Farjaut (astronomo), Kelm (astronomo), Georges Méliès (il professor Barbenfouillis); Produzione: Star Film; Durata: 13′. Colore: pochoir.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

 

 

Le riprese
Nel maggio del 1902 Georges Méliès comincia a girare il Voyage nel laboratorio A. Di quell’avventura ci restano soprattutto i nomi degli interpreti. A tale proposito Méliès scrisse: “La Luna era Bleuette Bernon, cantante di music-hall, le stelle erano ragazze del corpo di ballo dello Châtelet, e gli uomini (i principali interpreti maschili) erano Victor André, del Théâtre de Cluny, Delpierre, Farjaux, Kelm, Brunnet, cantanti di music-hall e io stesso. I Seleniti erano acrobati delle Folies-Bergères”. Gli operatori si chiamavano Michault e Lucien Tainguy. Il film uscì in Francia il 1° settembre 1902.

Le origini del viaggio
Parlando delle motivazioni che l’hanno portato a realizzare il film, Georges Méliès scriverà nel 1933: “L’idea del viaggio sulla luna mi è venuta dal libro di Jules Verne Dalla terra alla luna e Intorno alla luna. In quell’opera gli umani non riuscivano ad atterrare sulla luna […]. Ho dunque immaginato, utilizzando gli stessi mezzi di Jules Verne (cannone e navicella), di raggiungere la luna in modo da poter comporre un buon numero di immagini fiabesche originali e divertenti fuori e dentro la luna e di mostrare alcuni mostri, abitanti della luna, con l’aggiunta di uno o due effetti artistici (le donne che rappresentavano le stelle, le comete…, effetti di neve, fondale marino)”. Tuttavia Georges Méliès fu certamente influenzato anche da altre opere, oltre al libro di Jules Verne, uscito nel 1865. A cominciare dal romanzo di H.G. Wells I primi uomini sulla luna, pubblicato in francese qualche mese prima dell’inizio delle riprese del film. Tra quelle due date vide la luce un’opera che probabilmente fu fonte di ispirazione per Georges Méliès: Le Voyage dans la lune, scritto da Albert Vanloo, E. Leterrier e Arnold Mortier e musicato da Jacques Offenbach. Si tratta di un’opéra-féerie in quattro atti e ventitré scene che fu rappresentata per la prima volta il 26 ottobre 1875 al Théâtre de la Gaîté e fu riallestita allo Châtelet a partire dal 31 marzo 1877. Altra possibile fonte d’ispirazione, individuata da Laurent Mannoni e Jacques Malthête nel catalogo della mostra Méliès, magie et cinéma, fu lo spettacolo A Trip to the Moon che fu creato nel 1901 per l’esposizione panamericana di Buffalo, nello Stato di New York. Concepito da due americani, Frederick Thompson e Skip Dundy, lo spettacolo conobbe un successo immenso.
(Laurent Mannoni e Jacques Malthête, Méliès)

Georges Méliès è il primo grande mago del cinema. Il suo senso gioioso del divertimento e la sua capacità di sorprenderci hanno influenzato enormemente i miei primi lavori d’animazione e anche i miei film successivi. Ma apparentemente ha esercitato anche un’influenza più sottile. L’ultima scena di Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo è stata pensata come un omaggio alla fine della vita di Georges Méliès, il quale, come il mio Dottor Parnassus, si era ridotto a vendere giocattoli nel suo negozietto all’uscita di una stazione ferroviaria di Parigi. Chissà perché non avevo mai saputo di quale stazione si trattasse e l’ho scoperto solo poco dopo aver finito di girare il mio film. Era la stazione di Montparnasse! Ancora oggi Méliès rappresenta per me una fonte d’ispirazione molto importante.
(Terry Gilliam)

 

 

Grazie al contributo di
Grazie al contributo di

Per questo restauro sono state usate una copia nitrato originale in bianco e nero appartenente a Madeleine Malthête-Méliès e una copia positiva appartenente al CNC. La digitalizzazione di questi elementi è stata realizzata al CNC-AFF. Alcuni frammenti erano stati già preservati su internegativo da Haghefilm. Il restauro digitale del 2011 è stato eseguito da Technicolor a Los Angeles.

Dopo il restauro dell’opera integrale di Pierre Etaix, concluso l’anno scorso, le nostre due fondazioni hanno nuovamente deciso di unire le loro forze per portare a compimento un progetto tra i più ambiziosi della storia del restauro dei film. Un progetto dalla complessità senza precedenti su un monumento della storia del cinema: la versione a colori del Voyage dans la lune di Georges Méliès.
Questa versione, considerata per molto tempo perduta, è stata ritrovata nel 1993 a Barcellona, in un lotto di duecento film muti donati da un collezionista anonimo alla Filmoteca de Catalunya. Tuttavia la copia era in condizioni tali da far pensare che un restauro fosse impossibile. Nel 1999, in seguito a uno scambio tra collezioni, la copia si è ritrovata in una collezione privata, la Lobster Films, che ha lavorato fino al 2002 per tentare di separare e digitalizzare le immagini fotogramma per fotogramma. È solo nel 2010 che viene avviato un lavoro completo di restauro, intrapreso da Lobster e dalle nostre due fondazioni, uniche in Francia a operare per il cinema. Come per tutti i nostri progetti, l’obiettivo è sia di procedere a un restauro a regola d’arte, partendo dagli elementi d’origine, sia di diffondere il più possibile il lm restaurato.
Nel caso di Voyage dans la lune, film muto della durata di 14 minuti (un lungometraggio per l’epoca in cui fu girato), la diffusione non poteva essere pensata secondo un modello classico.
Per questo è stato deciso di accompagnare al film una colonna sonora originale contemporanea che ha permesso di trasformare questo restauro in un evento eccezionale, all’altezza dell’opera di Georges Méliès. Il gruppo AIR non solo ha accettato di salire sulla navicella con noi ma soprattutto ha reso il nostro ritorno sulla terra più bello di quanto potessimo immaginare. Di questo lo ringraziamo infinitamente.
Infine, il lavoro sul capolavoro di Georges Méliès ci ha inevitabilmente imbarcati in un altro viaggio: un viaggio nel tempo, verso il mondo delle primissime immagini animate e di Méliès, regista allegro e instancabile.
Séverine Wemaere, Delegata generale della Fondation Technicolor
Gilles Duval, Delegato generale della Fondation Groupama Gan