LE TEMPESTAIRE
Sog.: J. Epstein. F.: A.S. Milton. Mu.: Yves Baudrier. Su: Léon Vareille, Frankiel. Cast: pescatori e guardiani di faro di Belle-Ile-en-mer. Prod.: Filmagazine; 35mm. L.: 616 m. D.: 23’ a 24 f/s. Bn.
Scheda Film
Le Tempestaire è un’opera audace nel senso che non cerca assolutamente di piacere e che osa compiere esperimenti attesi da più da vent’anni, che non vengono mai compiuti nonostante esistano uomini capaci di tentarli. Fatto curioso, questo: più le generazioni si avvicendano, meno esse padroneggiano il cinema. […] È soltanto fra gli anziani che troviamo ancora uomini capaci di controllare e dirigere la macchina da presa. Epstein era fra questi. L’aneddoto lo conosciamo: mentre girava Le Tempestaire in mezzo agli spruzzi e alla tempesta, aggrappato alla macchina da presa per impedirle di volare via, l’operatore spaventato gridava: «Non verrà niente su questa pellicola!». «Lei non si preoccupi – gli rispose Epstein – monti questo obiettivo, apra il diaframma di tanto, faccia così e così.» L’operatore, ritornato a Parigi, scoprì con stupore che non solo la pellicola era impressionata, ma che le immagini erano di una stupefacente bellezza. […] Forse sarebbe ora di rendersi conto che, senza sacrificare il merito alla tecnica, bisognerebbe cominciare a lasciare una certa libertà d’azione a tutti coloro che, grazie alla loro grandissima esperienza, possono arricchire il cinema con tecniche nuove. Se ci riusciremo, questo sarà l’ultimo regalo di Epstein al cinema, perché Le Tempestaire, grazie a un rallentamento del suono di cui nessuno finora si è servito, ci costringe a compiere queste riflessioni. Ecco un capolavoro che anticipa il futuro, un uomo in pieno possesso dei propri mezzi, più giovane di molti giovani e che lo dimostra con un film straordinario. Quest’uomo è rimasto senza lavorare per sette anni, senza nemmeno avere la scusa di essere uno che spende troppo.
Henri Langlois