LE DERNIER VERRE

Mario Ruspoli

F.: Etienne Becker, Denis Clerval. Mo.: Eva Zora. Su: René Levert. Prod.: Les Films Armorial HD Cam. D.: 28’. 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Dirigendo sempre la sua macchina da presa verso gli esclusi, Ruspoli dona la parola a coloro che non ce l’hanno. Questa volta è l’emozionante confessione di un alcolizzato durante una nuova cura disintossicante a testimoniare le aspirazioni e il talento dell’autore. Nel rapporto scritto per l’Unesco, spiega: “Farsi dimenticare, appartenere al paesaggio, confondersi con la folla, è un’attitudine fondamentale per il cineasta che cerca di avvicinarsi alla realtà. Deve abbandonare ogni elemento appariscente della personalità, ogni dettaglio che lo farebbe notare. I tecnici del cinema diretto sono anche degli psicologi e la loro attitudine di dissimulazione necessita una conoscenza profonda del comportamento umano legata alla passione della sua analisi”.

Attraverso questo personaggio ai bordi dell’abisso si ritrovano diverse tematiche che hanno percorso la vita di Mario Ruspoli, come la musica e l’alcol. Da notare che le confidenze più personali del paziente sono in voce off e che i suoi dolorosi ricordi fanno eco ai versi strazianti della poesia di Antonin Artaud all’inizio di Regard sur la folie.

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