LANKA DAHAN

Dhundiraj Govind Phalke

Sog.:. ispirato a un episodio del Ramayana di Valmiki. Scen.: Dhundiraj Govind Phalke. F.: Trymbak B. Telang. Int.: Anna Salunke (Sita/Rama), Ganpat G. Shinde (Hanuman), D.D. Dabke, Mandakini Phalke. Prod.: Phalke’s Films 35mm. L.: 148 m (frammento). D.: 8’ a 16 f/s.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Diretto da Dhundiraj Govind Phalke, il cosiddetto ‘padre del cinema indiano’, Lanka Dahan viene spesso considerato il primo grande campione d’incassi indiano. Il film si ispira a un episodio del Ramayana e narra del rapimento della moglie di Rama, Sita, da parte di Ravana, re demone di Lanka. Rama, alla ricerca della moglie, incontra Hanuman, il dio scimmia a lui devoto. Hanuman vola a Lanka per portare a Sita un messaggio di Rama e viene catturato da Ravana, il quale ordina che gli venga incendiata la coda. Hanuman riesce a scappare e incendia Lanka con la sua coda infuocata. Rispetto al precedente film Raja Harishchandra, Phalke esplora qui diversi spazi e sperimenta con la macchina da presa e le tecniche di montaggio. I due ruoli di Rama e Sita vengono interpretati dallo stesso attore maschio, Anna Salunke. Così commentò il grande regista JBH Wadia, che vide il film in sala quando uscì: “Lanka Dahan era un capolavoro minore della sua epoca. Lo spettacolo della figura di Hanuman che rimpicciolisce mentre sale sempre più in alto tra le nuvole e l’incendio della città di Lanka realizzato fotografando modelli in miniatura era semplicemente maestoso. Ricordo che paesani devoti erano giunti in gran numero dalla vicina Bombay sui loro carri tirati da buoi per avere il darshan della loro amata divinità, Rama. Molti trascorsero la notte su giacigli improvvisati per poter rivedere il film il giorno dopo”.

Shivendra Singh Dungarpur

 

Copia proveniente da