L’amore

Roberto Rossellini

Sog.: dalla piéce La voce umana di Jean Cocteau (Una voce umana), Federico Fellini (Il miracolo). Scen.: Roberto Rossellini (Una voce umana), Federico Fellini, Tullio Pinelli (Il miracolo). F.: Robert Juillard (Una voce umana), Aldo Tonti (il miracolo). M.: Eraldo Da Roma. Scgf.: Christian Bérard. Mus.: Renzo Rossellini. Su.: Kurt Doubravsky. Int.: Anna Magnani (donna al telefono/Nannina), Federico Fellini (vagabondo), Peparuolo (monaco), Amelia Robert (maestra). Prod.: Tevere Film. Pri. pro.: 30 ottobre 1948. DCP. F.: 69′. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

L’amore è costituito da due parti. La prima, Una voce umana (Une voix humaine), da una piéce teatrale di Jean Cocteau, è stata realizzata nel 1947 – prima di Germania anno zero; la seconda, Il miracolo, nell’aprile del 1948. In entrambe Anna Magnani interpreta una donna che ama senza essere amata. La seconda (nel cartello all’inizio del film) è espressamente “dedicata all’arte drammatica di Anna Magnani”, il che sembra un addio (e, com’è noto, effettivamente lo era).
Una voce umana è fedele al testo teatrale parola per parola […]. Rossellini prosegue l’esperienza degli espisodi siciliano e napoletano di Paisà. Continua a sfruttare le possibilità che gli offrivano le riprese in campo lungo. Qui, la macchina da presa diviene microscopio. Apre ai nostri occhi un mondo nuovo. Non vediamo soltanto le azioni compiute da un individuo, ma anche l’invisibile: quello che l’individuo pensa e sente.
Chi considera Una voce umana alla pari di uno sfoggio di esibizionismo, non ha compreso nulla di questo film. Il film, invece, rende trasparente ciò che dice e fa Anna Magnani. Vediamo attraverso di lei. Inoltre non vediamo soltanto lei e i suoi sentimenti esposti ai nostri occhi ma vediamo anche l’uomo che ama. È con lei che vediamo il passato condiviso da questa coppia. Non è soltanto bello, è allo stesso infinitamente doloroso. Rossellini adotta la macchina da presa come uno strumento chirurgico. […] Vedendo Una voce umana e cominciando a riflettere su ciò che vediamo, non possiamo sfuggire alla domanda: cos’è in realtà che abbiamo l’abitudine di definire amore? […] L’amore è un fenomento effimero: ecco cosa dimostra Rossellini.
In Il miracolo (soggetto: Federico Fellini), Rossellini racconta la storia di una donna che gli abitanti di un villaggio ritengono debole di mente e che, per questa ragione, conduce la sua esistenza lontana dalla gente normale. Sorveglia le capre e talvolta anche i bambini degli altri contadini. Un bel giorno di sole, la guardiana di capre incontra un magnifico uomo barbuto (Federico Fellini). Si convince immediatamente che sia San Giuseppe. […] Il miracolo è stato accusato di essere una parodia dell’Immacolata Concezione. È impensabile per quanto riguarda Rossellini. La serietà con cui racconta la storia è la stessa di Francesco giullare di Dio. Si potrebbe dire piuttosto che Rossellini prenda la sua storia più sul serio di quanto la Chiesa non abbia fatto con il proprio dogma. Ed è vero che in questo c’è una forma di provocazione.

Rudolph Thome, L’amore, in Roberto Rossellini, Reihe Film 36, Carl Hanser Verlag, Berlin 1987

Copia proveniente da

Restaurato nel 2013 da Fondazione Cineteca di Bologna, CSC - Cineteca Nazionale, Coproduction Office e Istituto Luce Cinecittà presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata.
Il restauro digitale è stato realizzato a partire dai migliori elementi disponibili, un controtipo positivo combinato conservato presso Cinecittà Luce