L’AGE DU COEUR

Albert Capellani

Scen.: André Heuzé; Prod.: Pathé
35mm. 
L.: 85 m. D.: 5′ a 16 f/s. Col

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Dopo il suo film d’esordio Le Chemineau, Capellani gira una serie di drammi contemporanei di straordinaria qualità. Come si spiega? Merito del suo talento o della sua esperienza teatrale? È frutto di un suo concetto personale di cinema e della mise-en-scène nella cinematografia? E quanto hanno inciso le sceneggiature di Heuzé, il direttore di produzione Ferdinand Zecca e gli operatori? Comunque sia, film come L’Age du coeurs e Les Deux soeurs (1907), sono opere indubbiamente attribuibili a Capellani. In Les Deux soeurs, e in particolare nella scena del ritrovamento tra le due sorelle nelle strade di Parigi, Capellani e i suoi operatori riescono a catturare la fotogenia atmosferica della città; un momento di presente puro, atemporale in un breve film dal plot denso. Nel dramma non c’è una gran scelta di possibili finali, ma solo fra questi tre: matrimonio, pazzia e morte. Eppure, chi morirà di crepacuore? Nel nostro programma: una volta il marito tradito, un’altra volta la madre abbandonata e un’altra volta ancora la traviata. Camille di Capellani è un miracolo visivo e scenografico; la storia di Dumas, diventata popolare grazie alla versione musicale di Verdi, è generalmente conosciuta; l’attrice-star Clara Kimball Young oggi invece non più.
(ML)

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