L’ÂGE D’OR

Luis Buñuel

Sog., Scen.: Luis Buñuel, Salvador Dalí. F.: Albert Duverger. M.: Luis Buñuel. Scgf.: Pierre Schildknecht. Mus.: Georges Van Parys. Int.: Lya Lys (la donna), Gaston Modot (l’uomo), Max Ernst (capo dei banditi), Pierre Prévert (Péman, il bandito), Caridad de Laberdesque (la cameriera), Lionel Salem (duca di Blangis), Germaine Noizet (marchesa di X), Bonaventura Ibáñez (marchese di X), Josep Llorens Artigas (il governatore). Prod.: Charles de Noailles, Marie-Laure de Noailles. DCP 4K. D.: 75’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

L’Âge d’or è anche – e soprattutto – un film sull’amour fou, sull’impulso irresistibile che, in ogni circostanza, spinge l’uno verso l’altra un uomo e una donna che non possono mai unirsi.

Luis Buñuel

 

L’Âge d’or è dunque un film storico, anzi un kolossal alla DeMille, e aveva ragione Dalí a osservare, compiaciuto, che sembrava un film hollywoodiano: ci sono Gesù Cristo e l’antica Roma, vescovi, governatori e ministri, amori e delitti. E il suo paesaggio è il mondo intero: il mare e le montagne innevate, il deserto e la città, la cattedrale e il palazzo.
Ma se sotto questo aspetto L’Âge d’or è già uno dei grandi film di Buñuel, paragonabile per ambizione teorica e respiro storico solo a La via lattea di quarant’anni dopo, e in ogni caso è il suo primo film professionale, esso è anche il suo ultimo film surrealista, almeno in senso stretto e militante. Benché rifiuti ancor più visibilmente del precedente Un chien andalou la maniera del cinema d’avanguardia e i suoi vezzi stilistici, esso resta per molteplici aspetti, dalla produzione mecenatesca alla proclamata libertà espressiva che lo caratterizza, un film estraneo a ogni genere e convenzione, e anche a ogni legge, civile e morale. […] Il surrealismo lo penetra a ogni livello, a partire dalla serie ricchissima di associazioni paradossali e di immagini assurde: i vescovi officianti sulla scogliera, la mucca in camera da letto e il carro agricolo in salone, l’ostensorio sull’auto e i preti nell’orchestra, le persone che portano una pietra sul capo […], per finire con la serie di cose, persone, animali e vegetali scagliati dalla finestra, fra cui una giraffa, l’animale ‘naturalmente’ surrealista, protagonista di un’opera quasi teorica di qualche anno dopo. È un vero e proprio catalogo illustrato del surrealismo, di cui forse però quel buttare annuncia già la liquidazione.

Alberto Farassino, Tutto il cinema di Luis Buñuel, Baldini & Castoldi, Milano 2000

 

Il restauro in 4K è stato eseguito a partire dai negativi nitrato scena e suono originali e da elementi di conservazione. Alcuni fotogrammi dell’elemento nitrato in stato di decomposizione sono stati sostituiti grazie al precedente restauro analogico realizzato nel 1993 daL Centre Pompidou. È stata usata anche una copia di proiezione d’epoca come riferimento per la calibrazione. Il negativo nitrato scena originale è stato scansionato mediante immersione, e il negativo suono è stato restaurato rispettando il sistema ancora imperfetto di post-sincronizzazione del 1930. Il restauro della colonna sonora a densità variabile – registrata all’epoca negli studi Films Sonores Tobis Paris, con sede nei laboratori Éclair – è stato eseguito dallo studio L.E. Diapason. Si è voluto rispettare il formato sonoro originale, 1,20, conservando i difetti insiti nelle riprese: aloni, velature, effluvi di sviluppo, peli e rigature in fase di ripresa, sovraesposizioni. Alcune inquadrature provenienti da filmati di repertorio sono più granulose e rigate rispetto alla bellezza di certe sequenze girate ex novo. La visibilità di questi difetti sulla versione restaurata mantiene chiaro il contesto di lavorazione e la voglia di sperimentazione dell’autore. La Cinémathèque française sta lavorando al restauro di altri due film di Luis Buñuel, Un chien andalou e Las hurdes.

Hervé Pichard e Céline Ruivo

Copia proveniente da

Restaurato 2019 da Cinémathèque française, Centre Pompidou e MNAM-CCI/Service du cinéma expérimental grazie al sostegno di Pathé e Maison de Champagne Piper-Heidsieck presso il laboratori Hiventy (immagine) e L.E. Diapason (suono)