LA SEINE A RENCONTRÉ PARIS

Joris Ivens

Sog.: Georges Sadoul. Scen.: Jacques Prévert. F.: Philippe Brun, André Dumaître. M.: Gisèle Chézeau. Mus.: Philippe-Gérard. Int.: Serge Reggiani (voce narrante). Prod.: Garance Films DCP. D.: 31’. Bn

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

La Seine è il premiato saggio ‘lirico’ che riafferma Joris Ivens in Occidente […] e consolida la sua posizione a Parigi. Lo sviluppo e la produzione del film furono un glorioso esempio di collaborazione in un luogo e in un tempo propizi. Sin dal 1938 Ivens aveva coltivato l’amicizia con l’influente critico e storico comunista parigino Georges Sadoul […]. Fu Sadoul ad avere l’idea di partenza per La Seine, ispirandosi alle didascalie scritte per alcune foto di Parigi di Henri Cartier-Bresson e, naturalmente, dal lavoro sui fiumi dello stesso Ivens in Das Lied der Ströme (Song of the Rivers, 1954). Ivens propose di riprendere in mano il progetto, e lui e Sadoul lo precisarono nel corso di lunghe camminate sul lungosenna durante le quali si accorsero di essere colpiti dagli stessi aspetti della vita urbana sulle sponde del famoso fiume. […]
I riflessi del nascente ‘lirismo’ ibrido elaborato da Ivens in La Seine avevano implicazioni che andavano oltre la sua estetica personale e la sua carriera. Attingevano a uno Zeitgeist, e il nome del vecchio amico di Ivens, Dziga Vertov, veniva richiamato in vita a sostanziarne l’assunto. […]
Non è una forzatura, dunque, trovarsi d’accordo con l’affermazione di Sadoul secondo cui La Seine sarebbe un omaggio all’estetica della ‘vita presa alla sprovvista’ di Dziga Vertov, una rinascita della sensibilità del cine-occhio e un’esplorazione della dottrina del cinéma vérité. La scelta di Ivens di osservare spontaneamente, direttamente e concretamente la vita sociale ed economica, facendo in modo che il suo film segua da vicino e senza interagirvi la vita quotidiana che scorre lungo il fiume parigino, è un chiaro effetto della reviviscenza di Vertov. […]
Come il fiume che ritrae, La Seine è fluido, inesorabile, maestoso, vibrante di gorghi profondi e di tensione cinetica. […] Dal punto di vista puramente cinematografico, il documentario offre un ricco ritratto visivo della vita sociale parigina, sempre ripresa dal lungofiume, dai tanti ponti e soprattutto dalla superficie dell’acqua.

Thomas Waugh, The Conscience of Cinema: The Work of Joris Ivens 1912-1989, Amsterdam University Press-EYE Filmmuseum, Amsterdam 2016

Copia proveniente da

Restaurato nel 2018 da Tamasa presso il laboratorio L’Image Retrouvée