LA NOIRE DE…

Ousmane Sembène

Sog., Scen.: Ousmane Sembène. F.: Christian Lacoste. M.: André Gaudier. Int.: Mbissine Thérèse Diop (Diouana), Anne-Marie Jelinek (Madame), Robert Fontaine (Monsieur), Momar Nar Sene (il fidanzato di Diouana), Ibrahima Boy (ragazzo con la maschera). Prod.: Les Films Domirev · DCP. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

La Noire de… fu il primo film di Ousmane Sembène a produrre un autentico impatto sul pubblico occidentale, e ricordo bene l’effetto che ebbe quando fu proiettato per la prima volta a New York nel 1969, tre anni dopo l’uscita in Senegal. Un film sorprendente, feroce, inquietante e completamente diverso da qualsiasi cosa avessimo mai visto. Sono fierissimo di presentare il nostro secondo restauro di un film di Sembène.

Martin Scorsese

Nel 1961, poco dopo la dichiarazione d’indipendenza del Senegal dalla dominazione francese, Ousmane Sembène, portuale autodidatta, si diede un compito impossibile: creare un vero cinema africano come ‘scuola serale’ per il suo popolo. Il suo prorompente esordio – che è stato definito il primo film africano (cosa vera in spirito, se non nei fatti) – ispirò in tutto il mondo una forma di cinema coraggiosa, socialmente impegnata e intransigente. La Noire de… segue le vicende della giovane Diouana, attirata in Francia da una coppia borghese che la assume come cameriera e la tiene segregata nel proprio appartamento. Le continue umiliazioni fanno sì che Diouana perda letteralmente la voce. Sottolineandone il silenzio, comune a tutti gli oppressi del mondo, Sembène rivela l’immensa dignità della ragazza e, nel finale, la sua forza. Se dal punto di vista visivo il regista s’ispira alla Nouvelle Vague francese (in un film sulle differenze etniche e sociali la fotografia in bianco e nero assume una forza particolare) e da quello spirituale al neorealismo, l’anima del film è profondamente africana. Sembène è il primo a usare la macchina da presa – finora servita solo a svilire il popolo nero – per porre al centro dello sguardo gli africani. Ma il film (girato prevalentemente a Dakar) è anche un’opera cinematografica seminale, che si dispiega con una precisione e una fermezza sorprendenti, fornendo un punto di vista rivelatore, indimenticabile e decisamente metaforico su un’Africa mai vista prima. La Noire de… fece sensazione ai festival, da Cartagine a Pyongyang, e Sembène fu il primo non-francese a ricevere il Premio Jean Vigo, in precedenza conferito ad Alain Resnais, Chris Marker, Claude Chabrol e Jean-Luc Godard. Nel momento culminante del film, un ragazzino indossa una maschera e insegue l’uomo d’affari bianco che ha tenuto prigioniera Diouana. Quando il bambino si toglie la maschera, ci chiediamo: si ergerà una nuova Africa? A quasi cinquant’anni dalla sua uscita, il visionario La Noire de… resta una storia africana magnifica, sconvolgente e contemporanea.

Samba Gadjigo e Jason Silverman

Copia proveniente da

Restaurato da The Film Foundation’s World Cinema Project e Fondazione Cineteca di Bologna/L’Immagine Ritrovata in collaborazione con la famiglia Sembène, Institut National de l’Audiovisuel – INA, Éclair laboratoires e Centre National de Cinématographie