La Mort Du Soleil

Germaine Dulac

T. int.: The Death of the Sun. Scen.: André Legrand. F.: Paul Parguel, Belval. Int.: André Nox (Lucien Faivre), Denise Lorys (Marthe Voisin), Louis Vonelly (Daniel Voisin), Régine Dumien (Jacqueline), Jeanne Bérangère, Jeanne Brindeau. Prod.: Les Films Legrand (con il patrocinio di The American Committee against Tuberculosis). 35mm. L.: 1684 m (l. orig.:: 1925 m). D.: 83′ a 18 f/s. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Alla fine del 1921, Dulac diresse La Mort du soleil di André Legrand. Il ruolo della protagonista era affidato alla sensibile Denise Lorys, che aveva interpretato l’emancipata ma coscienziosa contessa nel precedente La Belle Dame sans merci (1921). Ne La Mort du soleil, Lorys resuscita le lotte femministe del dopoguerra con il personaggio di Marthe Voisin, una scienziata che si dibatte tra i propri doveri di moglie e madre e il lavoro in un orfanotrofio per bambini tisici. Questo dilemma tra la carriera e la vita domestica toccava un tasto sensibile della realtà sociale femminile del dopoguerra. Dulac attinge a una vasta gamma di procedimenti tecnici associativi (dissolvenze, sovrimpressioni, maschere, sfocature), usati come notazioni musicali per esprimere “la mobilità dei sentimenti in mezzo all’immobilità delle cose”. In un articolo intitolato “La Mort du soleil et la Naissance du Film” [La Mort du soleil e la nascita del cinema], il critico Lionel Landry scrive: “Oltre al suo valore sociale in quest’opera c’è qualcos’altro: la sottile e audace interpretazione di Mme Germaine Dulac ha prodotto uno dei più ingegnosi e interessanti tentativi di creare un linguaggio cinematografico la cui futura evoluzione sarà l’unica a conferire un’esistenza autonoma alla settima arte”.

Copia proveniente da