La Madre e la Morte

Sog.: Arrigo Frusta; F.: Giovanni Vitrotti; Int.: Mary Cleò Tarlarini (La Madre), Ercole Vaser (La Morte), Oreste Grandi (Il Figlio A Vent’anni), Maria Bay (Il Bambino), Gigetta Morano, Fernanda Negri-Pouget, Paolo Azzurri, Norina (Norma) Rasero; Prod.: S.A. Ambrosio; 35mm. L.: 150 M. D.: 8′ A 16 F/S. Imbibito

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“Tempo fa questa compagnia [l’Ambrosio] ha prodotto un film straordinariamente poetico dal titolo The Snow Maiden [La fan­ciulla della neve]. Non sembra improbabile che lo stesso autore e lo stesso produttore abbiano dato vita a questo film. Sebbene sia una storia fantastica come il precedente, per certi aspetti ha una forma diversa e più violenta, ed è un’opera molto meno ric­ca. Per prima cosa, l’idea di partenza è pessimistica, il che non è un approccio normale. Spesso il compito di consolare il dolo­re di una madre viene affidato ad un idiota invadente, che le dice che, se suo figlio fosse sopravvissuto, da grande avrebbe potu­to causarle altro dolore. L’immagine della grande stanza dell’o­rologio è irreale come se fosse il sogno di qualcun altro, ma è stata un’ottima idea quella di mostrare le immagini che la madre vedeva sotto uno strato sottile ondulato di acqua – l’effetto è molto strano. Queste scene violente mostrate come possibilità consolano la madre – o almeno così dice il film – e la rendono felice che il figlio sia morto. Voleva che morisse”.

Anonimo, “The Moving Picture World”, New York, 19 agosto 1911

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