LA MADONE DES SLEEPINGS
R.: Marco de Gastyne e Maurice Gleize. S.: della novella di Maurice Dekobra La Madone des sleepings. F.: Raymond Agnel, Paul Parguel. In.: Claude France, Olaf Fjord, Henri Valbel, Mary Serta, Michele Verly, Wladimir Gaidarow, Boris de Fas, Annette Benson. 35mm. L.: 3200m. D.: 117’ a 24 f/s.
Scheda Film
“Alla fine del 1926, la Société Française des Films Paramount acquistò i diritti di riproduzione cinematografica di due romanzi di Maurice Dekobra, La Madone des Sleepings e Mon coeur au ralenti, il cui successo letterario era stato immenso. I due romanzi avevano ovviamente delle storie molto complicate, erano ambientati in località esotiche o mondane in cui si muovevano dei veri e propri personaggi da favola. La realizzazione dei due film venne affidata a Marco de Gastyne, il quale riuscì a terminare Mon coeur au ralenti e poi, all’inizio de La Madone des Sleepings, si ammalò: il film venne ripreso e completato da Maurice Gleize.
Nella parte della ‘Madone’, questa donna stravagante che si avvia verso l’autodistruzione mentre il suo segretario (che è un principe in incognito, innamorato di lei) tenta di salvarla dalla catastrofe, v’è un’attrice di nome Claude France, la cui vita sembra non essere stata molto dissimile a quella del personaggio immaginato da Dekobra. Johanna Franziska Wittig, nata a Vienna nel 1893, aveva vissuto, fino allo scoppio della guerra, una vita dorata tra l’Austria, la Svizzera e la Francia, collezionando due o tre mariti (tra cui uno, il conte di Chally, l’aveva ricoperta d’oro e di gioielli). Divenuta crocerossina presso l’ospedale Vittel di Parigi, scoprì per caso che la danzatrice Mata Hari faceva la spia per i tedeschi e la denunziò. Alla fine delle ostilità volle fare del cinema con lo pseudonimo di Diane Ferval, cambiato in seguito in quello di Claude France. Bionda, elegante, anche dotata di un certo talento, Claude France fu signorile e decorativa in una quindicina di film tutti di un certo rilievo, spesso in costume. Si produsse anche come cantante sul palcoscenico delle Foliès Bergères. La Madone des Sleepings fu il suo canto del cigno: il 4 gennaio 1928, ancor prima che il film uscisse – la première era stata fissata per gli inizi di marzo di quell’anno – Claude France pose fine ai suoi giorni; non è mai stato risolto il perché di un tale gesto”. (Vittorio Martinelli)