LA FOLIE DU DOCTEUR TUBE

Abel Gance

Sc.: Abel Gance. F.: Léonce-Henry Burel e Wentzel. In.: Albert Dieudonné. P.: Le Film d’art. 35mm. L.: 300m. D.: 17’ a 16 f/s.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Mi ero entusiasmato troppo in fretta e ho detto: li stupirò tutti al cinema perché ho un soggetto molto originale. Ho avuto l’idea di scrivere La folie du Docteur Tube. Era la storia di uno scienziato pazzo che scopre il modo di scomporre i raggi luminosi, per cui le cose non sono più percepite dal punto di vista a cui si è abituati. Ho usato degli specchi deformanti, ho fatto tutto quello che, tecnicamente, immaginavo il pubblico avrebbe apprezzato enormemente perché mai fatto prima di allora. E quando ho mostrato il film ai direttori della Società, si sono detti: “è un pazzo, non bisogna più dargli un centesimo, ci rovinerà!”. Ero scoraggiato. Il cinema non era dunque ciò che pensavo… Allora, dopo severe ammonizioni, mi hanno detto: “Siccome ci ha fatto guadagnare dei soldi con i film precedenti, le diamo ancora una possibilità, ma resti nelle regole. Lei sa che bisogna vedere gli attori fino alle ginocchia, che ci vuole dell’azione, e questo è tutto!”.

Abel Gance dal film di Nelly Kaplan Abel Gance, hier et demain (1964), in Archives d’un visionnaire. Abel Gance. Collection Nelly Kaplan, 1993

Copia proveniente da

Restaurato nel 2000, da un controtipo safety, con didascalie rifatte e riscritte