LA COQUILLE ET LE CLERGYMAN

Germaine Dulac

Scen.: Antonin Artaud; F.: Paul Parguel; Ass. R.: Louis Ronjat; Int.: Alex Allin, Genica Athanasiou, Lucien Bataille 35mm. L.: 963 m. D.: 40’ a 18 f/s. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Questo soggetto non è la riproduzione di un sogno e non deve affatto essere considerato come tale. Non cercherò di scusarne l’apparente incoerenza con la facile scappatoia dei sogni. I sogni hanno più che una loro logica. Hanno una loro vita, di cui non appare più che un’intelligente e oscura verità. Questo soggetto ricerca la verità oscura dello spirito in immagini fatte unicamente da se stesse, e che non traggono il loro senso dalla situazione in cui si sviluppano ma da una sorta di necessità interiore e potente che le proietta nella luce di un’evidenza inoppugnabile. La pelle umana delle cose, il derma della realtà, ecco con cosa il cinema gioca innanzi tutto. Esso esalta la materia e ce la fa apparire nella sua spiritualità profonda, nelle sue relazioni con lo spirito da cui essa stessa discende. Le immagini nascono, si deducono le une dalle altre in quanto immagini, impongono una sintesi obiettiva più penetrante di qualsiasi astrazione, creano mondi che non domandano niente a nessuno.

Antonin Artaud, Oeuvres complètes, Gallimard, 1978

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Copia restaurata nel 2004 in collaborazione con Lightcone, ZDF e Arte